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Filippo Turetta, cosa ha detto al pm: "Giulia è scappata e..."

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Nella zona industriale di Fossò Giulia Cecchettin scappava, "l’ho rincorsa e l’ho colpita". Lo ha detto Filippo Turetta nel lungo interrogatorio con il pm. Lo studente 21enne ha accelerato e in pochi passi ha raggiunto l'ex fidanzata, l'ha afferrata e accoltellata alle spalle, tra testa e collo, poi con il coltello da cucina ha affondato un colpo anche al torace. È uno dei passaggi dell’interrogatorio. Turetta ha detto che amava Giulia, non poteva vivere senza di lei e così quando la 22enne ha confermato, la sera dell’11 novembre scorso, che la loro relazione era finita l'ha uccisa a coltellate. Al pm di Venezia Andrea Petroni, Turetta ha confessato nuovamente l’omicidio dicendosi "incapace di accettare la fine di quella storia". Filippo, riporta Adnkronos, mostra tratti di gelosia e più volte usa l’aggettivo "mia" per raccontare di chi ha ucciso.

 

"Ho fatto una cosa orribile, voglio pagare", ha anche ripetuto Turetta, stando a quanto apprende l’Agi. Turetta ha dimostrato "un atteggiamento molto collaborativo", viene riferito, entrando nei "minimi dettagli" dell’omicidio e spiegando di avere ucciso Giulia a Fossò, nella seconda fase dell’aggressione, come confermato anche dagli esiti dell’autopsia. L’indagato avrebbe fatto riferimento a una non completa consapevolezza di quello che faceva mentre accoltellava l’ex fidanzata e si sarebbe dichiarato "pentito" accompagnando le sue affermazioni in diversi passaggi a un pianto dirotto. 

 

La personalità di Turetta sarebbe dunque caratterizzata da una spiccata tendenza alla possessività. Secondo quanto emerso dalle fonti investigative interpellate dall’Agi, il ragazzo non avrebbe invece manifestato tratti ossessivo compulsivi. Per chi indaga, infatti, il ritardo nella laurea non sarebbe stato percepito con particolare tormento da Turetta. A suscitarlo sarebbe stata l’idea di essere lasciato dalla donna che reputava "sua". 

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