Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Indi Gregory, via il ventilatore che la fa respirare. Il papà: condannata a morte

Esplora:

  • a
  • a
  • a

Indi Gregory verrà trasferita a breve in hospice e "lì, oggi le verrà tolto il ventilatore e le verrà messa una maschera per l’ossigeno che potrà tenere per una settimana". Lo dice a LaPresse Dean Gregory, il papà della bimba gravemente malata a, che è a fianco alla sua piccola con la moglie Clare. "Spero che la mia guerriera sopravviva fino a lunedì", dice Dean a LaPresse e racconta di essere "distrutto e arrabbiato" perché "il Regno Unito ha condannato a morte una bambina ancora viva invece di accettare l’offerta dell’Italia di curarla senza alcun costo per il governo britannico". 

 

La giustizia inglese non ha voluto sentire ragioni, Indi Gregory deve smettere di vivere. "La decisione dei giudici inglesi di procedere oggi alle 11 alla sospensione dei sostegni vitali per la piccola Indi nonostante la possibilità dell’ospedale Bambino Gesù di Roma di assicurarle le migliori terapie palliative e nonostante il conferimento della cittadinanza italiana, sono una sconfitta per l’umanità, per la medicina, per la scienza e per la civiltà occidentale", scrive sui social Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita e Famiglia. "La decisione - aggiunge - è stata presa sulla base di parametri di dignità della vita totalmente eutanasici che ci fanno ripiombare nei periodi più bui della nostra storia recente. Una bambina oggi morirà per soffocamento non a causa della sua malattia ma perché un giudice ha impedito ai suoi genitori di aiutarla a respirare. Indi Gregory si unisce a Charlie Gard, Alfie Evans e Isaiah Haastrup nella schiera di piccoli bambini inglesi che il servizio sanitario britannico la magistratura britannica hanno considerato indegni di vivere nonostante la possibilità effettiva delle migliori cure palliative e dell’amore dei loro genitori".

"Ringraziando il governo italiano per tutto ciò che ha fatto per provare a salvare la vita della piccola Indi, auspichiamo la promozione in tempi brevi di un accordo politico istituzionale bilaterale tra Italia e Regno Unito che permetta in futuro di ai genitori che lo vogliano di portare i loro figli figli malati a essere curati in Italia per evitare vicende simili a questa", conclude Coghe.

Dai blog