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Roma, oltraggiate le pietre d'inciampo. Comunità ebraica preoccupata

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Due gesti antisemiti hanno macchiato nelle ultime ore il centro storico di Roma. Quattro pietre d’inciampo, dedicate ad altrettante vittime della Shoah, sono state oltraggiate da sconosciuti che hanno annerito i simboli della memoria, disseminati lungo i marciapiedi di Trastevere. Le prime due pietre d’inciampo prese di mira sono state, martedì in via Dandolo, quelle dedicate ai deportati ebrei Michele Ezio Spizzichino e Amedeo Spagnoletto, entrambi uccisi nel campo di sterminio di Auschwitz. Mercoledì è toccato a due sanpietrini dorati di via Mameli 47, dedicati ai deportati Eugenio e Giacomo Spizzichino, vandalizzate davanti a quella che fu la loro abitazione. In entrambi i casi le pietre sono state rinvenute completamente e la polizia ha avviato indagini per risalire agli autori del gesto. Giacomo Spizzichino, classe 1920, fu arrestato l’1 gennaio del 1944 e deportato nel campo di concentramento di Mauthausen dove trovò la morte il 18 aprile del 1945. Eugenio Spizzichino, nato nel 1918, venne arrestato il 6 maggio 1944 e deportato ad Auschwitz, dove venne assassinato il 20 gennaio del 1945.

 

 

 

«Le pietre d’inciampo rappresentano per la nostra Comunità e per tutti i romani il tragico ricordo delle vittime della follia antisemita», ha commentato sul suo canale social il presidente della Comunità Ebraica Romana, Victor Fadlun. «Qualsiasi atto di profanazione rappresenta un tentativo di cancellare questa memoria, che oggi più che mai è fondamentale mantenere viva - ha detto Fadlun - I gesti e gli atti di antisemitismo in Europa ci preoccupano ma ribadiamo la nostra completa fiducia nella vicinanza delle istituzioni e delle autorità». Forte condanna è giunta anche dal sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri, che su X ha scritto: «Roma condanna fermamente questo gesto inaccettabile e miserabile. Solidarietà a tutta la Comunità Ebraica della nostra città». E i due gesti antisemiti avvenuti a Roma giungono nel giorno in cui dal Memoriale di Auschwitz si leva forte la preoccupazione per un calo di popolarità social del tema della memoria e della persecuzione nazifascista nei confronti degli ebrei. «Il nostro account - scrivono i curatori dei canali ufficiali del memoriale - ha perso oltre 6.100 follower nel mese di ottobre. Ecco perché continuiamo a chiedere il tuo coinvolgimento. Tu crei questa incredibile comunità e ci aiuti a ricordare». Il mese precedente, a non seguire più l’account che ripercorre la storia e mantiene vivo il ricordo della tragedia della Shoah, erano stati circa 5.000 utenti.

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