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Soumahoro, svolta nell'inchiesta: arrestate moglie e suocera. Tutte le accuse

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Sono scattati gli arresti domiciliari per Marie Therese Mukamitsindo e Liliane Murekatete, rispettivamente la suocera e la moglie del deputato Aboubakar Soumahoro e membri del cda della cooperativa Karibu. La Guardia di finanza di Latina ha eseguito l'ordinanza emessa dal gip del tribunale nell'ambito delle indagini per la gestione delle cooperative che si occupano della gestione di richiedenti asilo e minori non accompagnati nell'ambito della provincia di Latina. L'ordinanza prevede, inoltre, l'obbligo di dimora nel comune di residenza per il figlio della fondatrice di Karibu, Richard Mutangana, e il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, di quanto gli indagati hanno incassato, del "profitto del reato nei confronti degli stessi e di un altro soggetto legato a loro da vincoli di parentela, ma attualmente all'estero".

 

 

Frode in pubbliche forniture, bancarotta fraudolenta patrimoniale e autoriciclaggio: sono queste le accuse mosse nei confronti dei vertici della cooperatova Karibu, nell'ambito delle indagini per la gestione delle cooperative che si occupano della gestione di richiedenti asilo e minori non accompagnati nell'ambito della provincia di Latina. Le cooperative Karibu e Consorzio agenzia per l'inclusione e i diritti Italia e la Jambo Africa per il tramite di Karibu "hanno percepito ingenti fondi pubblici da diversi Enti (prefettura, regione, enti locali) destinati a specifici progetti o piani di assistenza riguardanti i richiedenti asilo e i minori non accompagnati, fornendo un servizio inadeguato o comunque difforme rispetto a quello pattuito".

 

 

Sovrannumero di ospiti in alloggi fatiscenti in condizioni igieniche "carenti" con presenza di umidità e muffa, riscaldamento assente o non adeguato, carenza di acqua calda, nella conservazione delle carni, scarsa qualità del cibo. È la 'lista' delle criticità messe nero su bianco dalla procura di Latina. Nel provvedimento, la procura di Latina evidenzia anche la carenza del servizio di pulizia dei locali e dei servizi igienici e una "insufficiente" consegna "Al riguardo sono esemplificative le vicende dei Cas di Aprilia (Via Lipari), di Latina (Hotel de la Ville Central) e di Maenza (Casal dei Lupi) gestiti dalla Karibu, nonché quelle dei CAS di Latina (Via Romagnoli e Via del Pioppeto) gestiti da CONSORZIO AID. di vestiario e prodotti per l'igiene", scrive la Procura. E ancora: condizioni "offensive dei diritti e della dignità di uomini e donne, aggravate dalla condizione di particolare vulnerabilità dei migranti richiedenti protezione internazionale", aggiunge la Procura. Ma non è tutto: i soldi destinati all'accoglienza erano in realtà "utilizzati per spese varie" quali alberghi, ristoranti, abbigliamento di lusso, accessori e gioielli. È quanto hanno ricostruito gli inquirenti nell'indagine sulla cooperativa Karibu. 

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