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Sbarcato, fermato, liberato: le tappe dell'attentatore da Lampedusa a Bruxelles

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Un lupo solitario, è questa al momento l'idea che gli inquirenti si sono fatti dell'attentatore di Bruxelles, che lunedì sera ha aperto il fuoco nel centro della capitale belga con un fucile semiautomatico AR-15 uccidendo due cittadini svedesi mentre 35mila persone si trovavano allo stadio Re Baldovino proprio per una partita Belgio-Svezia. La caccia all'uomo per trovare Abdesalem Lassoued, 45 anni, fuggito in sella a uno scooter subito dopo l'attacco, si è conclusa martedì mattina in un bar di Schaerbeek, dove gli agenti l'hanno individuato a seguito di una segnalazione. C'è stato uno scontro a fuoco e l'uomo è morto. Inizialmente si era parlato di possibili complici ed era circolata l'ipotesi investigativa di una cellula dietro all'attentato, ma a seguito di una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale le autorità belghe hanno chiarito: "Al momento non sembra" che l'attacco sia stato organizzato da una cellula più ampia", l'ipotesi del "lupo solitario sembra più vicina alla realtà", ha detto il procuratore federale Frederic Van Leeuw, ribadendo quanto già anticipato dal premier Alexander De Croo.

 

Si scava adesso per capire di più dell'assalitore. Di origine tunisina, nato il 1° settembre del 1978, è emerso che era sbarcato a Lampedusa nel 2011. Aveva fatto una richiesta di protezione internazionale, respinta, e una richiesta di asilo politico che non si era perfezionata. Successivamente aveva raggiunto la Svezia, illegamente: qui ha vissuto fra il 2012 e il 2014, senza mai avere un permesso di soggiorno, e a un certo punto è anche finito in prigione (non è ancora stato chiarito per quale reato), periodo al termine del quale è stato espulso in applicazione della Convenzione di Dublino. Dopo il 2016 si sono perse le sue tracce. In Belgio - ha fatto sapere la segretaria di Stato per l'asilo e la migrazione Nicole de Moor - aveva presentato domanda di asilo in Belgio a novembre 2019, ricevendo una risposta negativa a ottobre 2020 (un rifiuto tenico, non nel merito), ma era poi "scomparso dai radar", continuando quindi sostanzialmente a vivere nel Paese illegalmente perché la procedura di rimpatrio non è mai terminata. In immagini risalenti al 2021 pubblicate su Facebook, poi, lo si vedeva a Genova sullo sfondo di piazza della Vittoria. La sindaca di Schaerbeek, Cécile Jodogne, intervista dall'emittente Rtbf, ha fatto sapere che l'attentatore "frequentava una moschea del quartiere, dalla quale era stato cacciato per dei commenti radicali".

 

Per quanto riguarda il movente, si indaga su "tutte le strade possibili", ma la procura federale belga non esclude più un possibile legame con il conflitto fra Israele e Hamas. "All'inizio avevamo detto che non ci sarebbe stato alcun collegamento con gli eventi di Gaza, ma da allora abbiamo stabilito che l'attentatore ha condiviso una serie di espressioni di sostegno al popolo palestinese sui suoi social media", ha detto a Vrt Eric Van Der Sypt della procura federale, "quindi questo potrebbe aver avuto un ruolo".

 

In un video da lui pubblicato online, l'uomo ha rivendicato l'attacco e ha detto che il Corano era "una linea rossa" per cui era "pronto a sacrificarsi". La Svezia ad agosto aveva innalzato l'allerta terrorismo al secondo livello più alto dopo che i roghi del Corano nel Paese hanno scatenato un'ondata di minacce da parte di gruppi militanti islamici. Alla domanda se questo possa essere un movente, il procuratore federale Eric Van Duyse ha mantenuto la prudenza: "Il collegamento sembra facile da fare, ma dobbiamo avere prove", ha detto. "Tutto indica che si tratta di un attacco terroristico contro la Svezia e gli svedesi", ha detto il premier svedese Ulf Kristersson, che mercoledì sarà a Bruxelles per una commemorazione delle vittime su invito del premier belga.

Due persone sono state fermate per presunti contatti e sono quattro le perquisizioni effettuate al momento. Intanto a Bruxelles il livello di allerta attentati è stato abbassato da quello massimo, cioè il 4, al gradino immediatamente più in basso, il livello 3 (subito dopo l'attacco era stato portato dal 2 al livello massimo), mentre per tutto il resto del Belgio il livello di allerta rimane a 3.

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