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Artemis, missione flop della Nasa? Niente allunaggio umano

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La missione Artemis 3 della NASA, che dovrebbe riportare l’uomo sulla Luna nel 2025, potrebbe non prevedere un atterraggio con equipaggio. L’annuncio è stato dato da Jim Free, amministratore associato dell’agenzia spaziale per l’Exploration Systems Development Mission Directorate: ha dichiarato ai giornalisti in un briefing che alcuni elementi chiave dovrebbero essere già pronti, in particolare il sistema di atterraggio sviluppato da SpaceX. Se non dovesse essere pronto per tempo, «potremmo finire per volare una missione diversa», la rivelazione. 

 

 

Nell’ambito del programma Artemis, la NASA sta pianificando una serie di missioni di complessità crescente per tornare sulla Luna e costruire una presenza duratura al fine di sviluppare e testare le tecnologie per un eventuale viaggio su Marte. La prima, Artemis 1, ha fatto volare un veicolo spaziale senza equipaggio intorno alla Luna nel 2022. Artemis 2, previsto per novembre 2024, farà lo stesso con un equipaggio a bordo. Ma è durante la missione Artemis 3, prevista per il dicembre 2025, che la NASA ha pianificato il grande ritorno sulla Luna con gli esseri umani per la prima volta dal 1972, questa volta sul polo sud lunare, dove il ghiaccio può essere raccolto e trasformato in carburante per razzi. 

 

 

SpaceX di Elon Musk ha vinto l’appalto per un sistema di atterraggio basato su una versione del suo prototipo di razzo Starship, che è ancora lontano dall’essere pronto. Un volo di prova orbitale dello Starship si è concluso con una drammatica esplosione in aprile. Free ha detto che qualche settimana fa i funzionari della NASA hanno visitato lo stabilimento Starbase di SpaceX in Texas per «sapere a che punto sono con l’hardware, cercando di capire meglio il loro programma». Sebbene abbia trovato la visita interessante, ha detto di essere ancora preoccupato «perché non hanno ancora lanciato» e dovranno farlo più volte prima che il razzo sia pronto. Inoltre, i ritardi della Starship hanno effetti a catena perché l’appaltatore delle tute spaziali deve sapere come le tute si interfacceranno con il veicolo spaziale e devono essere costruiti simulatori per gli astronauti per imparare i sistemi.

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