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Ocean Viking in fermo a Civitavecchia. L'Ong non ci sta e attacca l'Italia

Christian Campigli
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Posizione antitetiche. Lontane anni luce tra loro. Inconciliabili. Sono destinate a sollevare un vespaio di polemiche la nota diffusa pochi minuti fa dall'Ong Sos Mediterranee. La nave Ocean Viking  è in stato di fermo nel porto di Civitavecchia per "un periodo indefinito". Ad annunciarlo è la stessa Ong che l'11 luglio, al suo arrivo al porto assegnato dalle autorità italiane per lo sbarco di 57 migranti, è stata sottoposta a un’ispezione di controllo dello Stato di approdo (Port State Control- Psc) "durata 7 ore e condotta dalla Guardia Costiera.Sono in corso discussioni con le parti interessate. L’ispezione ha individuato alcune piccole carenze tecniche e amministrative" spiegano da Sos Med evidenziando che "una di queste carenze richiede un’indagine più approfondita che coinvolga vari attori della certificazione e dell’armatore".

 

Ovviamente, come da prassi, la nota parte con le accuse contro il nostro Paese. Che, secondo le ONG, non capirebbe le leggi internazionali. "Si tratta di un’interpretazione restrittiva da parte delle autorità italiane della convenzione Solas (un accordo internazionale che stabilisce gli standard minimi di sicurezza per la costruzione, l’equipaggiamento e il funzionamento delle navi) e che riguarda elementi che non sono mai stati segnalati durante i 7 Psc subiti dalla Ocean Viking negli ultimi quattro anni.

 

Un’interpretazione - sottolineano dalla Ong - quindi sorprendente dei requisiti Solas perché non in linea con l’applicazione standard della normativa in questione". Sos Med è a lavoro "per trovare soluzioni che permettano di tornare in mare il prima possibile, dato che nel Mediterraneo quest’anno si sono già verificati molti tragici naufragi". Difendere i confini nazionali viene visto, come fumo negli occhi da queste organizzazioni. Converte che, porre regole all'immigrazione, sia sbagliato. "Sos Med condanna qualsiasi tentativo di mettere in pericolo la vita dei suoi equipaggi e dei sopravvissuti. Gli operatori umanitari, i civili e i naufraghi, non possono essere in nessun caso un bersaglio e spera che la Ocean Viking possa riprendere le sue operazioni di salvataggio il prima possibile".

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