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Kata "è in un altro palazzo occupato": bomba sulle indagini

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Christian Campigli
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E se Kata, la bimba peruviana di cinque anni scomparsa lo scorso 10 giugno, non avesse mai lasciato Firenze? Se fosse nascosta in un luogo pressoché identico all'ex hotel Astor? È questa la nuova intuizione investigativa sulla quale stanno lavorando in procura. Bocche cucite sul come si sia giunti a questa supposizione. Perché, come era solito ripetere Giovanni Spadolini, "anche per le ipotesi serve sostanza".

 

Nelle fredde stanze di Gotham, il modernissimo Palazzo di Giustizia del capoluogo toscano, gira una voce. Che, nelle ultime ore, si è fatta piu forte. Ovvero che qualcuno, tra gli ex occupanti,  sarebbe crollato. E avrebbe raccontato che la bimba, rapita "è stata presa dai rumeni e portata in un'altra occupazione. Senza specificare quale, però". Gli inquirenti, da alcune ore, hanno steso su un tavolo di legno, di quelli vecchio stile, un'enorme cartina di Firenze. E sulla stessa, pennarello indelebile alla mano, stanno costruendo una sorta di mappa. La mappa dell'illegalità, delle occupazioni tollerate per anni alla riva dell'Arno. Luoghi visti dalla sinistra come l'Eden dell'accoglienza, che in realtà sono solo autentiche cloache di delinquenza.

 

Non sarà un lavoro breve né semplice. Ma nel giro di ventiquattro, quarantotto ore al massimo dovrebbe già scattare i primi controlli. Nel frattempo Miguel Anguel Alvarez, il papà della piccola Kata, è intervenuto nell'ultima puntata di "Zona Bianca", la trasmissione in onda su Rete 4. "Sono fiducioso in Dio, né la polizia, né gli avvocati, né i giudici possono fare quello che può fare Dio, che è l'unico in grado di risolvere i problemi degli uomini. Le  risposte che cerco le voglio dalla polizia. Se non me le daranno in questi giorni sono pronto a fare questa manifestazione".
 

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