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Anarchici, Cospito si giustifica: “Processo alle idee, non ci sono prove”

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«In 20 anni di attentati di sigle anarchiche non c’è stato mai un morto, non credo sia stato un caso, vent’anni di attentati in piena notte in piazze deserte senza neanche un ferito, chiaramente tutti attentati dimostrativi». Sono queste le parole usate dall’anarchico Alfredo Cospito, in videocollegamento dal carcere di Sassari, nelle dichiarazioni spontanee rese al processo in corso a Torino per la rideterminazione della pena per l’attentato avvenuto nel 2006 alla ex scuola carabinieri di Fossano. «Questo è un processo alle idee», si è lamentanto Cospito, che ha poi osservato: «Non c’è alcuna prova che abbiamo piazzato gli ordigni a Fossano, la perizia calligrafica su quattro parole non è una prova, è una forzatura. La tesi surreale che è passata è che abbiamo ricalcato la nostra stessa calligrafia».

 

 

«Gli anarchici non fanno stragi indiscriminate, non siamo lo Stato», ha concluso Cospito nelle sue dichiarazioni spontanee. Poco prima delle dichiarazioni spontanee c’erano state le repliche della procura generale e dei difensori di Cospito e Anna Beniamino. Il procuratore Francesco Saluzzo sottolineando che «a Fossano l’azione è stata micidiale e il pericolo massiccio», ha ribadito la richiesta di ergastolo. Per le difese, Flavio Rossi Albertini, legale di Cospito «non si capisce perché la procura voglia applicare una pena così esemplare». La corte si è poi ritirata in camera di consiglio.

 

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