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Napoli campione d'Italia, bilancio da incubo per la festa: 203 feriti

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Una notte infinita di caroselli e fuochi d’artificio, un Capodanno a inizio maggio che ha colorato Napoli di azzurro e di luce: la festa per il terzo scudetto del Napoli, partita al fischio finale della partita di Udine, è andata avanti per ore, dal quartiere Sanità a Posillipo, da Fuorigrotta a Pozzuoli. Il bilancio finale è di 203 feriti, 22 in modo grave, per lo più legati allo scoppio di petardi e a piccoli o grandi incidenti nell’esplosione di euforia collettiva. Non era invece legato al calcio l’agguato vicino a corso Garibaldi in cui è stato ucciso un pluripregiudicato 26enne di Ponticelli vicino al clan D’Amico e sono rimaste ferite altre tre persone (un 24enne, un 20enne e una 25enne che erano con lui). L’episodio ha avuto una coda all’ospedale Cardarelli, dove parenti e amici della vittima hanno devastato il pronto soccorso. «Stiamo attenti a non dare un messaggio sbagliato, la festa non c’entra niente, si è trattato probabilmente un regolamento di conti che ha sfruttato la confusione», ha sottolineato il sindaco, Gaetano Manfredi che ha raccontato di aver dormito solo un’ora. 

 

 

Oltre 20mila persone si sono concentrate tra Piazza del Plebiscito e piazza Trento e Trieste, dove è stata divelta la ringhiera artistica di ferro battuto attorno alla fontana del Carciofo. Al bilancio dei feriti vanno aggiunti una quindicina per gli scontri alla Dacia Arena di Udine nell’invasione di campo finale, tra cui un tifoso con una frattura scomposta alla gamba. Dopo qualche provocazione davanti alla Curva Nord dei tifosi di casa, alcuni ultrà bianconeri hanno scavalcato la recinzione e hanno picchiato i rivali con cinghie e bastoni, arginati a fatica dagli steward. Ne è nato un fuggi fuggi e alla fine ci sono stati otto feriti, molti proprio a causa della ressa che si è creata. Nella notte a Udine è morto un tifoso del Napoli residente in Austria mentre si dirigeva verso la stazione dopo i festeggiamenti. 

 

 

A Roma un 24enne che festeggiava lo scudetto del Napoli insieme ad alcuni coetanei è stato aggredito e picchiato da un gruppo di giovani vestiti di nero a volto coperto. Ad Avellino gli ultras della squadra locale hanno strappato le bandiere ai tifosi del Napoli che in auto e in moto hanno improvvisato caroselli in città.

 

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