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Orsa JJ4, il Tar di Trento ha sospeso ancora l'ordinanza sull'abbattimento

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Nuovo colpo di scena nella battaglia sul destino dell’orsa JJ4, che nelle scorse settimane ha ucciso un runner in Trentino. Il Tribunale regionale di giustizia amministrativa di Trento, in sede monocratica, ha sospeso l’efficacia del decreto datato 27 aprile scorso con il quale il presidente della Provincia Maurizio Fugatti disponeva l’abbattimento dell’animale, accogliendo anche questo ricorso presentato dalle associazioni Enpa, Leidaa e Oipa. Fino alla data della prossima udienza, la Provincia non potrà dunque procedere all’abbattimento. All’Adnkronos è arrivata la reazione di Michela Vittoria Brambilla, della Lega per la difesa degli animali e dell’ambiente: «Siamo lieti che Tar abbia dato uno stop all’ossessiva guerra di Fugatti nei confronti degli orsi del Trentino. JJ4 è rinchiusa al Casteller e pertanto non può certamente nuocere a nessuno. Ricordiamo che il decreto di abbattimento che la giustizia amministrativa ha sospeso grazie al nostro ricorso è stato emanato in totale spregio della pronuncia del Ministero dell’Ambiente, che si è detto contrario all’uccisione dell’orsa e sta studiando il percorso per il suo trasferimento in area destinata, oltre che in spregio dei sentimenti di amore e rispetto degli animali che l’Italia sta dimostrando nei confronti di JJ4, dei suoi cuccioli e della sua sorte. Mi auguro davvero che il presidente e la sua giunta ora la smettano di seminare paura e odio nei confronti degli orsi del Trentino. Non è questo il modo di gestire la vicenda, la narrazione degli orsi killer - denuncia Brambilla - arreca un serio danno al turismo, così importante per l’economia di provincia di Trento».

 

 

Il presidente della Provincia Fugatti ha preferito la strada del silenzio dopo la decisione del Tar.  «Devo ancora leggere le carte», le parole rilasciate ai cronisti che lo incalzavano mentre lasciava la sede della Lega di via Bellerio, a Milano, dopo aver preso parte al consiglio federale del partito. Dopo la morte del runner Andrea Papi va avanti una guerra giudiziaria.

 

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