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Assegno unico 2023, novità per l'Isee: come cambia. Il chiarimento dell'Inps

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Chiarimenti sull’assegno unico 2023. Una circolare dell'Inps ha ripercorso le novità del sostegno alle famiglie nell'anno in corso. L'istituto di previdenza ricorda che dal primo gennaio la legge di Bilancio "è intervenuta sulla disciplina dell'assegno unico e universale (AUU) per i figli a carico, introdotta dal decreto legislativo 29 dicembre 2021, n. 230". E da gennaio 2023, "sono incrementati nella misura del 50% gli importi dell'assegno unico e universale per i figli a carico di età inferiore a un anno". Lo stesso aumento "è riconosciuto anche per i nuclei familiari con almeno tre figli, per ciascun figlio nella fascia di età da uno a tre anni".

Questo a condizione che i nuclei familiari abbiano un ISEE non superiore alla soglia di 40.000 euro. "Viene modificato anche l'importo della maggiorazione forfettaria per i nuclei con almeno quattro figli a carico", ricorda l'Inps, che viene incrementata nella misura del 50%. L'intervento della legge di Bilancio 2023 "comporta inoltre la stabilizzazione, a regime, degli importi più alti che erano stati previsti, limitatamente all'annualità con competenza 2022, in favore dei nuclei con figli disabili", ricorda Adnkronos. Per ciascun figlio di età inferiore a un anno, dunque, l'importo dell'assegno unico e universale calcolato sulla base del valore Isee e adeguato annualmente alle variazioni dell'indice del costo della vita, è incrementato nella misura del 50% fino al compimento del primo anno di vita del bambino. L'incremento dell'importo dell'assegno unico e universale nella misura del 50% è riconosciuto anche per i nuclei con tre o più figli, limitatamente ai figli di età compresa tra uno e tre anni. In tale caso, l'aumento è riconosciuto, a partire dal 1° gennaio 2023, solo per livelli di Isee fino a 43.240 euro (soglia rivalutata per l'anno 2023).

Chi ha presentato la domanda per l'assegno unico entro il 28 febbraio 2023 non dovrà ripresentarla per continuare a fruire della prestazione per tutto l'anno in corso. I richiedenti dovranno però comunicare ogni eventuale variazione nelle informazioni presenti nella vecchia domanda e aggiornare l'Isee per poter usufruire dell'importo completo. Chi non ha mai fruito della prestazione oppure non ha una domanda in corso di validità prima del 28 febbraio 2023, potrà presentarla secondo le consuete modalità

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