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Gas, consumi in Italia ai minimi storici: crollo per contrastare la crisi energetica

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Nel mese di marzo le temperature decisamente più miti di un anno fa si sono sommate a una domanda industriale ancora debole e a un deciso calo del termoelettrico, che sulla rete Terna ha visto il proprio contributo eroso da import e rinnovabili. Secondo le elaborazioni della Staffetta Quotidiana sui dati di Snam Rete Gas, nel mese appena concluso l’Italia ha consumato 6.041,3 milioni di mc di gas, -25,1% o oltre 2 miliardi di mc in meno che a marzo 2022 e il 15,9% in meno della media del decennio 2013-2022. 

 

 

A livello di singole fonti, l’Algeria resta saldamente in testa con 2.047,7 mln mc, in aumento del 5,9%, seguono il Gnl dai tre terminali nazionali con 1.522,7 mln mc (+41,8%), l’Azerbaigian (-0,2% a 859,7 mln mc), il Nord Europa (+117,4% a 520 mln mc) e la Libia (+67,4% a 271,4 mln mc). La Russia, quasi azzerata (-88,2%), scivola così all’ultimo posto con 239,2 mln mc entrati a Tarvisio.

 

 

 A livello cumulato, le importazioni nel primo trimestre diminuiscono di un 13,1% 15.692,3 mln mc (-4,7% sulla media del decennio), la produzione nazionale diminuisce di un 5,1% a 727,1 mln mc (-45,1% sul decennio) mentre le erogazioni nette dagli stoccaggi nell’intera stagione novembre-marzo diminuiscono complessivamente di un 38,3% a 6.686,3 mln mc, un 26,2% anche della media decennale. Il contenimento dei prelievi ha consentito tagliare il traguardo del 31 marzo, fine convenzionale della stazione delle erogazioni, con le scorte piene al 58,2%. L’Italia è quindi riuscita a superare senza troppi problemi l’inverno dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.

 

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