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Smentite le bufale sui soccorsi: da gennaio salvati 9mila migranti

Francesca Musacchio
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Dal primo gennaio al 3 marzo sono circa novemila i migranti tratti in salvo nelle operazioni di soccorso coordinate dalla Guardia Costiera, oltre 55 mila nel 2022. Nei primi due mesi del 2023, secondo i dati forniti dal Viminale, in Italia sono sbarcate 14.643 persone. E di queste, oltre la metà, sono state tratte in salvo proprio dalla Guardia Costiera in operazioni di salvataggio condotte non solo in zona Sar italiana. Questi numeri dimostrano come i salvataggi in mare da parte delle autorità italiane proseguano a ritmo serrato. È bene ricordare che il decreto Piantedosi, che regola soprattutto l’attività delle Ong, è entrato in vigore a inizio anno. E che, a differenza di quanto sostiene la sinistra, le regole messe in campo dal governo, non hanno minimamente ostacolato i soccorsi. Il livello molto alto di persone salvate dalla Guardia Costiera lo dimostra.

 

 

Un flusso in aumento, considerando che nello stesso periodo dell’anno scorso erano sbarcate 5.474 persone e 5.305 nel 2021. Inoltre, stando alla Relazione annuale dell’Intelligence, presentata la settimana scorsa, nel 2022 l’Italia si è confermata la principale porta d’ingresso e transito degli irregolari verso l’Europa. Il 2023 potrebbe confermare questa tendenza. Un transito che si concentra sulla rotta del Mediterraneo centrale, che rimane la prima per ampiezza del flusso migratorio. I principali punti di partenza si confermano Libia e Tunisia, paesi nei quali gli 007 hanno individuato le reti dei trafficanti di esseri umani che organizzano i viaggi in mare attraverso veri e propri network criminali. E proprio su questa rotta, battuta da centinaia di imbarcazioni, tutti i giorni opera la Guardia Costiera portando in salvo miglia di persone. Segnalazioni, salvataggi, ricerca dei dispersi e, purtroppo, il recupero di persone decedute durante le traversate. Tra gli ultimi interventi effettuati in ordine di tempo c’è quello di venerdì scorso, quando 211 migranti sono stati tratti in salvo durante la notte in area Sar di responsabilità italiana. Le motovedette CP 324 e CP 303 hanno prestato soccorso ad un peschereccio con a bordo numerose persone. Le operazioni sono risultate particolarmente complesse per le condizioni avverse del mare, che ha reso tutto più difficile. Tuttavia, le due unità della Guardia Costiera sono riuscite a trasbordare i migranti e fare rotta verso il porto di Lampedusa.

 

 

Ma le operazioni di soccorso e salvataggio di imbarcazioni in difficoltà sono sempre più numerose. Il 6 febbraio scorso, ad esempio, Guardia Costiera e Guardia di Finanza hanno intercettato, nel canale di Sicilia, un peschereccio con circa 500 persone a bordo. I migranti sono stati tratti in salvo e trasferiti su nave Fiorillo e su altre motovedette. Alcuni di essi, in condizioni di ipotermia, sono stati evacuati per le cure mediche del caso. E nei giorni precedenti la storia si è ripetuta: soccorso, salvataggio e morti. Questa volta, però, l’intervento è avvenuto in area Sar maltese dove le motovedette italiane sono arrivate dopo la richiesta di collaborazione da parte delle autorità marittime di Malta. L’equipaggio della motovedetta CP324, una volta arrivata sul posto, ha tratto in salvo 42 migranti e recuperato da bordo, già esanimi, 8 corpi tra cui tre donne e cinque uomini. Secondo le testimonianze dei naufraghi, le persone decedute erano in totale 10. Tra questi, un uomo e un bambino caduti in acqua durante la traversata. Ma continuando ad andare indietro nel tempo e scorrendo l’elenco, gli interventi in mare sembrano infiniti. Come senza fine è il bilancio di morti e dispersi. Il 21 ottobre scorso, la Guardia Costiera di Lampedusa ha ricevuto, da un motopesca tunisino, l’ennesima segnalazione riguardante una imbarcazione in difficoltà in area di responsabilità Sar maltese, in prossimità dei limiti dell'area Sar italiana. Anche questa volta, da Lampedusa è partita una motovedetta che ha recuperato 38 migranti. E tra questi, ancora una volta, sono stati recuperati i corpi senza vita di due minori. 

 

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