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Naufragio Crotone, cosa sa Italo Bocchino: "Chi sono i responsabili di Cutro"

Luca De Lellis
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Non esiste alcun dubbio che quella di Cutro rappresenti “una tragedia che ci porta a soffrire tutti inevitabilmente, in particolare quando vediamo tutte quelle bare, tra cui molte di bambini”. Sono le parole del direttore del Secolo d’Italia Italo Bocchino che, durante un suo intervento nella trasmissione Piazzapulita andata in onda giovedì 2 marzo su La7, ha indicato i tre principali responsabili del naufragio di domenica scorsa che ha provocato la morte di almeno 67 persone. Chi sono? “Anzitutto le organizzazioni criminali che gestiscono il traffico di esseri umani”, delle quali gli scafisti sarebbero complici. “Dopo di che esiste una colpa politica dell’Unione Europea, perché per anni il gruppo di testa ha fatto finta che il problema dell’immigrazione fosse esclusivamente una questione dei paesi che affacciano nel Mediterraneo”.

La terza accusa dell’ex deputato dell’allora Pdl, ospite del conduttore Corrado Formigli, è rivolta alla sinistra italiana. Colpevole secondo lui di “aver rappresentato il ventre molle della frontiera dell’Europa nel Mediterraneo”. In un secondo momento Bocchino illustra il suo schema logico. “Se il barcone è partito da Smirne (città turca, ndr), per arrivare a Crotone percorre la rotta ionica. E prima dell’Italia c’è la Grecia. Perché non si ferma lì dato che è sempre Unione Europea? Facile, la Grecia ha una politica rigida per arginare l’immigrazione clandestina. Mentre noi no”.

Bocchino conclude il suo discorso escludendo un’eventuale responsabilità del Governo: “L'aumento degli sbarchi deriva da una situazione molto complessa, soprattutto in Tunisia”. E ancora: “Accadono delle cose che riguardano la vita interna di altri Paesi e noi ne paghiamo le conseguenze”. 

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