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Meloni con Messina Denaro, il murale della vergogna. Lo street artist finisce nei guai

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Giorgia Meloni che stringe la mano a Matteo Messina Denaro sotto alla scritta "In Bonafede", chiaro riferimento all'identità usata dal boss mafioso negli ultimi anni di latitanza prima di essere arrestato a Palermo. L'assurda "provocazione" politica raffigurata in un murale realizzato a Padovaa costa allo street artist Evyrein una denuncia per vilipendio alle istituzioni.  "Mi sembra un po' esagerato", afferma incredulo l'autore del dipinto murale che ha ricevuto all'alba di giovedì 16 febbraio la visita della Digos che gli ha notificato l'atto in virtù del quale rischia un sanzione pecuniaria che va dai mille ai 5mila euro.

Il murale risale al 22 gennaio scorso, spuntato in via Marsala a Padova all'indomani dell'arresto di Messina Denaro. Oggi la Digos e i poliziotti della locale questura hanno perquisito la casa e lo stesso artista su mandato della Procura di Padova nell'ambito delle indagini coordinate dal sostituto procuratore Benedetto Roberti.

 

"Mi hanno fatto le foto segnaletiche e uno screening che neppure in ospedale. Non che siano stati scortesi o altro, però è tutto surreale, esagerato. Mi hanno sequestrato un iPad, i vestiti usati la notte del 22 gennaio, delle tag e degli stencil. Poi mi hanno portato in Questura. Non mi era mai successo", spiega Evyrein a Padova Today che non nasconde un certo timore: vilipendio? "Non so neppure pronunciarla quella parola, mi sembra tutto assurdo".  L'artista padovano non è nuovo a provocazioni ritenute disturbanti e offensive, come gli stencil con protagonisti Charles Menson e Wanna Marchi sul vaccino anti-Covid. L'ultima pennellata d'odio su Meloni rischia ora di costargli caro. 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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