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Caso plusvalenze, minacce social alla Figc dopo la sentenza anti-Juventus

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Juve, il caso plusvalenze diventa sempre più intricato. Dopo la pubblicazione della sentenza sulla Juventus, il procuratore della Federcalcio, Giuseppe Chinè (che aveva chiesto 9 punti di penalizzazione, per poi vederne assegnati 15 ai bianconeri) e il numero uno della Figc, Gabriele Gravina, sono presi di mira via social con minacce e insulti. L’aggressione social colpisce anche Francisca Ibarra, compagna del presidente federale, alla quale è stato attribuito un fake Instagram con il -15 e il logo del club bianconero. Da quanto si apprende, la Figc manifesta sdegno per gli insulti e le minacce esprimendo solidarietà nei confronti dei destinatari degli attacchi via social.

 

 

 

«Gli elementi nuovi prodotti dalla Procura Federale hanno evidenziato uno spaccato interno a Juventus che verosimilmente è stato ritenuto rilevante sul piano disciplinare da parte della Corte Federale d’Appello sotto il profilo dell’elemento soggettivo». Lo ha affermato in un'intervista al quotidiano La Ragione Mattia Grassani, avvocato di lungo corso di diritto sportivo a proposito della sentenza della Corte d’Appello della Figc sul processo plusvalenze che penalizza di 15 punti in campionato la Juve. «Più che la delibera della Consob - aggiunge Mattia Grassani - penso possano aver inciso i documenti sequestrati presso gli uffici del club bianconero e le captazioni telefoniche e ambientali. Le motivazioni ovviamente chiariranno in maniera più precisa cosa abbia orientato i giudici in un senso così afflittivo».

 

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