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Tifosi violenti, il Viminale promette la linea dura contro gli ultrà

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Dopo gli scontri tra tifosi in un’area di servizio sull’autostrada A1, il Viminale promette la linea dura contro i violenti, con provvedimenti già allo studio, mentre la polizia è al lavoro per identificare i circa 300 tifosi di Roma e Napoli coinvolti nei tafferugli verificatisi nei pressi dell’area di servizio di Badia al Pino, ad Arezzo. Si analizzano le immagini riprese dalla scientifica che ha immortalato le targhe di decine di mezzi e in 24 ore il lavoro degli inquirenti ha portato a identificare quasi 200 persone. Ieri sera nella Capitale sono stati arrestati due ultrà giallorossi.

La task force composta da investigatori della questura di Arezzo e da personale della Digos di Roma e Napoli, coordinata dalla procura aretina, punta a chiarire in tempi rapidi la dinamica e i protagonisti degli scontri che hanno bloccato per circa un’ora la circolazione del traffico sull’autostrada, creando lunghe code. Oltre 150 sarebbero i napoletani da identificare mentre un centinaio sarebbero romanisti: la maggior parte di loro, durante gli scontri aveva il volto travisato o incappucciato. Tra i reati che potrebbero essere a vario titolo contestati, ci sono la rissa aggravata, interruzione di pubblico servizio e attentato alla sicurezza dei trasporti e della circolazione stradale.

 

 

 

 

Oggi si terrà ad Arezzo la convalida per direttissima dell’arresto del tifoso romanista ferito con arma da taglio e primo ad essere fermato: ha 43 anni, si chiama Martino Di Tosto e già in passato si era reso protagonista di incidenti e scontri tra tifosi. Sempre domenica, un’ottantina di supporter del Napoli sono stati identificati dalla Digos a Genova in occasione della partita allo stadio Luigi Ferraris, contro la Sampdoria. Un ultrà 22enne è stato denunciato dopo aver forzato un posto di blocco a bordo di un’auto che ospitava altri tre giovani napoletani che si stavano recando allo stadio muniti di spranghe.

Mentre le indagini proseguono, arriva il monito dell’Associazione nazionale funzionari di polizia, che per bocca del segretario Enzo Marco Letizia sottolinea: «In tema di tifo violento non si deve mai abbassare la guardia. Con i teppisti ed i criminali delle curve è aberrante qualsiasi apertura di credito». «Occorre rendere obbligatoria la tessera del tifoso, senza tentennamenti, per qualsiasi tipo di trasferta - aggiunge - inoltre, è necessario che le società, interrompendo ogni forma di ammiccamento, assicurino che i posti assegnati e numerati siano occupati dai soli titolari del relativo biglietto nominativo. Il controllo delle curve non deve essere lasciato nelle mani degli ultras e dei teppisti degli stadi, altrimenti episodi simili a quelli di domenica, in cui non c’è scappato il morto per pura fortuna, saranno destinati a ripetersi».
 

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