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Il Mostro, Renzi lancia la sfida: “Falsità nel libro? Nessuno mi querela...”

Christian Campigli
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Una vicenda oscura, intricata. Sulla quale è stato posto addirittura il segreto di Stato. Un ministro che ha rivendicato con forza la propria autonomia e la propria libertà di opinione. Un libro diventato il principale tema di conversazione e di confronto di magistrati, avvocati e giudici. Non si placa la polemica per la vicenda dell'incontro all'autogrill di Fiano Romano del 23 dicembre 2020 di Matteo Renzi con l’allora dirigente dei servizi segreti, Marco Mancini. La scelta della direttrice dell'intelligence italiana, Elisabetta Belloni, per una notte Presidente della Repubblica e poi messa da parte anche a causa della bocciatura del nativo di Rignano, non ha convinto nemmeno il Ministro della Difesa, Guido Crosetto. “Non mi vengono in mente i motivi per cui possa essere stato posto – ha sottolineato il dirigente di Fdi durante un'intervista rilasciata ieri a Il Giornale - e per cui il filmato di una professoressa che passava per caso in un autogrill, mentre tutta Italia era chiusa in casa per il Covid, debba interessare lo Stato”.

 

 

La professoressa di cui parla Crosetto risulta essere al momento indagata. L’ipotesi di reato è diffusione di riprese e registrazioni fraudolente. “Una sola voce si è levata per sottolineare quanto sia anomala la vicenda Autogrill: quella del ministro Guido Crosetto, che dimostra ancora una volta come si possa essere avversari politici conservando onestà intellettuale e coraggio”. Così in una nota Raffaella Paita, presidente del gruppo Azione-Italia Viva in Senato. Un tema, quello di certe anomalie legate al mondo della giustizia e alla sua amministrazione, che trova largo spazio sulla versione aggiornata de Il Mostro.

 

 

“Per le polemiche legate alla scelta del pubblico ministero Luca Turco di non rispettare la sentenza della Corte di Cassazione, rimando al 1° dicembre quando in Senato interverrò personalmente al question time chiedendo al Ministro Nordio cosa intenda fare il Governo davanti alla scelta di un pm di non rispettare la sentenza della Suprema Corte – scrive l'ex sindaco di Firenze nella sua enews - Per tutto il resto: il libro continua a essere diffuso, ma nessuno di quelli che lo leggono mi querela. Come mai? Se ho detto bugie oppure ho diffamato qualcuno, perché non mi querelano?”.

 

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