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Covid, l'ordine dei medici avverte: "Sulle mascherine servono regole certe"

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Il primo novembre cambiano le norme in materia di Coronavirus. Dal reintegro dei medici no-vax, all’abolizione dell’obbligo di mascherina in ospedali ed Rsa, passando per l’interruzione del bollettino quotidiano sull’andamento della pandemia fino al mancato rinnovo dell’obbligo vaccinale in vigore fino al 31 dicembre. Queste le nuove misure annunciate dal ministro della Salute Orazio Schillaci. 

Il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli, è intervenuto sul tema chiedendo chiarezza e regole certe, soprattutto per quanto riguarda l'uso della mascherina: "Condividiamo l'auspicio del governo e del ministro della Salute, Orazio Schillaci, teso a far tornare il Paese alla normalità. Sulle mascherine, tuttavia, chiediamo chiarezza: in questo momento sono ancora opportune disposizioni certe e uguali sul territorio, definite a livello centrale, per prevenire inutili incomprensioni con i cittadini".

In una nota, il numero uno dei medici italiani spiega: "Alleggerire le regole, in un contesto epidemiologico che lo rende possibile, significa anche ridurre quella che l'Organizzazione mondiale della sanità definisce la 'pandemic fatigue', la demotivazione a seguire i comportamenti protettivi utili. È quindi una scelta saggia sotto diversi punti di vista. Una scelta che, come ha detto lo stesso ministro, va sempre portata avanti nel rispetto dei più fragili". E "l'adozione delle mascherine nelle strutture sanitarie è una misura che protegge i sanitari e i pazienti, soprattutto i più vulnerabili. È vero che, anche se l'obbligo dovesse decadere, i direttori sanitari, sentiti i medici competenti e i responsabili del servizio di prevenzione e protezione, potrebbero ugualmente decidere di mantenere la prescrizione - ragiona Anelli - La preoccupazione è che, non essendoci più una regola nazionale, i cittadini rimangano disorientati, e si sentano in diritto di contestare o non rispettare le disposizioni adottate nelle singole strutture. Questo aumenterebbe sicuramente i fraintendimenti, e a farne le spese sarebbero i pazienti e gli operatori. Uscire dalla fase dell'emergenza non significa abbassare la guardia e siamo certi che il nuovo governo e il ministro Schillaci sapranno prendere le decisioni più giuste e opportune per governare questa fase con senso di responsabilità e con l'obiettivo della salute e sicurezza dei cittadini" conclude Anelli. 

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