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Alluvione Marche, disastro causato da un temporale autorigenerante v-shaped

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L’alluvione di ieri sulle Marche è stato indotto da un cosiddetto temporale autorigenerante v-shaped. A parlare del disastro della regione è Edoardo Ferrara meteorologo di 3bmeteo.com che spiega che “il nome deriva dalla forma a V del temporale visibile dal satellite, autorigenerante significa che continuava ad autoalimentarsi stazionando in loco per diverse ore, anziché evolvere e spostarsi di zona come fanno la maggior parte dei temporali comuni. Questo tipo di temporale si origina in particolari condizioni tra le quali la confluenza dei venti nei bassi strati, che favorisce la successiva ascesa delle masse d’aria verso l’alto (presupposto base per la formazione della nube temporalesca). Poi le condizioni sinottiche favorevoli in quota, ovvero in questo caso il transito di una perturbazione”.

 

 

Nel caso specifico delle Marche, spiega sempre il meteorologo, è stato inoltre determinante il cosiddetto ‘Atmosferic River’: “È una sorta di ‘fiume atmosferico’ che ha trasportato aria calda ma soprattutto ricca di umidità dalle latitudini sub-tropicali direttamente sull’Italia. L’aria calda e umida costituisce di fatto il carburante indispensabile per i temporali, carburante che in questo caso è stato pompato a dismisura in seno alla perturbazione, convergendo nel violento temporale tra Marche e Umbria. In aggiunta la particolare orografia del territorio, con il Monte Catria che ha agito come sorta di ‘barriera’, esaltando il blocco e le precipitazioni del temporale autorigenerante. Il risultato è stato di ben 420mm di pioggia in 7 ore, un quantitativo impressionante che solitamente cade in 4-5 mesi. Inevitabile dunque l’evento alluvionale”.

 

 

Una delle domande che più sta circolando in tutto il Paese è se questi temporali sono prevedibili. Ferrara dà la propria opinione: “La modellistica numerica ha fatto passi da giganti negli ultimi 20 anni, tuttavia la loro predicibilità non è ancora al 100%, con un margine di imprevedibilità che resta abbastanza significativo anche a seconda delle zone e delle circostanze sinottiche. Nel caso specifico, c’erano le potenzialità per prevedere temporali talora violenti ma su una macroarea regionale come le Marche. Molto più difficile e complesso invece stabilire in quale punto specifico può verificarsi il temporale violento, considerando che i temporali per loro natura agiscono su aree ristrette. Inoltre un evento di 400mm in 7 ore risulta di fatto eccezionale e imprevedibile, ma che rientra nello schema di cambiamento climatico a cui stiamo rapidamente assistendo. Atmosfera più calda si traduce in maggiore energia a disposizione per eventi potenzialmente estremi”. Il climatologo Massimiliano Fazzini ha spiegato in questi termini il temporale autorigenerante v-shaped: “È una struttura molto rara e caratterizzata da particolari condizioni termodinamiche e che apportano effetti atmosferici reiterati, prolungati nel tempo e di magnitudo elevatissima. Il complesso contesto orografico locale ha amplificato l’intensità delle precipitazioni”.

 

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