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Da "notaia" ad "architetta", anche la Treccani si adegua alle regole del gender

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Anche la Treccani deve adeguarsi alle regole che non fanno distinzioni di genere. Sull'enciclopedia più famosa, ormai utilizzata prevalentemente nella sua versione online, arriva la svolta inclusiva dei nuovi termini al femminile. Possiamo leggere, ad esempoio, l'architetta, la notaia, la medica e la soldata. Per il celebre Istituto della Enciclopedia Italiana c'era «la necessità e l'urgenza di un cambiamento che promuova l'inclusività e la parità di genere, a partire dalla lingua».

Le parole che troveremo sul vocabolario cambieranno anche formalmente. Aggettivi come «bello» o «simpatico» saranno lemmatizzati, ovvero visualizzati anche nella loro versione femminile, seguendo l'ordine alfabetico. Se ad esempio cerco «bello», troverò prima «bella» e poi «bello» con definizioni al seguito. Inoltre, per evitare di alimentare vecchi stereotipi, ecco arrivare nuovi esempi che contestualizzano in maniera differente ogni attività pratica o modi di dire per non offendere nessuno.

Quello di Treccani diventerà quindi il primo vocabolario che sceglie di non presentare le sue voci soltanto con il genere maschile.
Per il dizionario, la novità non è altro che «lo specchio del mondo che cambia e il frutto della necessità di validare e dare dignità a una nuova visione della società, che passa inevitabilmente attraverso un nuovo e diverso utilizzo delle parole». Il che significa anche andare oltre un linguaggio troppo formale e per larghi tratti desueto.

Come segnala Il Giornale, ci sarà anche l'eliminazione quasi totale delle abbreviazioni. Cancellati inoltre i «cortocircuiti lessicografici», che di fatto obbligavano a passare da una voce all'altra senza arrivare a una conclusione chiara. Riscritte poi tutte le voci grammaticali, ricordando che la norma non è stabilita una volta per sempre ma viene rimessa in discussione a seconda dell'uso.

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