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Il piano Ue per l'energia è farci usare meno gli elettrodomestici

Benedetto Antonelli
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Sono ore decisive a Strasburgo per mettere a punto le misure d'emergenza sull'energia. Dalle ultime indiscrezioni il price cap al prezzo del gas russo non ci sarà, una misura ormai superata dall'interruzione di fatto del flusso da Mosca verso l'Europa. Ma la Commissione continua a studiare l'ipotesi di un tetto al prezzo del gas generalizzato, secondo quanto si apprende da Bruxelles, anche se servirà ancora del tempo. Le premesse non sono delle migliori, visto che uno dei fornitori più affidabili e alleati dell'Ue, la Norvegia, si è detta scettica.

 

«Ci apprestiamo a partecipare ai colloqui con un atteggiamento aperto, ma siamo scettici a un tetto al prezzo del gas. Il price cap non risolverà il problema fondamentale, ovvero che c'è troppo poco gas in Europa». Così il primo ministro norvegese, Jonas Gahr Støre, dopo una conversazione telefonica avuta questa mattina con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in merito alla crisi energetica che interessa l'Europa. Ma i colloqui tra la stessa presidente, la commissaria all'Energia, Kadri Simson, e i vari fornitori su cui l'Europa sta facendo affidamento dopo l'invasione russa proseguono. Sono confermate, invece, le altre misure, a partire dal risparmio di energia elettrica, che dovrebbe prevedere tagli obbligatori nelle ore di punta.

 

L'obiettivo obbligatorio comporterebbe la selezione di 3 o 4 ore al giorno in cui ridurre i consumi lasciando agli Stati un «margine di discrezionalità» nella scelta degli orari. In pratica, verrebbe applicata una riduzione della potenza del contatore nella fasce orarie di maggior picco, ad esempio da scegliere tra le 8 e le 19, anche se non è detto che tutti o Paesi debbano avere gli stessi orari di risparmio.

Così cambierebbe anche il modo di utilizzo dei principali elettrodomestici. Nella fascia oraria che verrà scelta dal piano di risparmi non si potranno usare più elettrodomestici contemporaneamente. Già oggi accade spesso di non poter usare contemporaneamente forno, lavatrice e lavastoviglie (con un contratto di potenza basso), a maggior ragione ciò accadrà se verranno previste le nuove limitazioni.

Il piano Ue prevede poi il contributo sugli extra profitti chele imprese di energia fossile stanno realizzando e il tetto ai ricavi per le aziende di energia da altre fonti che stanno realizzando profitti inaspettati per il prezzo gonfiato dal prezzo di riferimenti del gas. Oltre al price cap al gas russo, viene momentaneamente accantonato anche il punto per sostenere liquidità delle imprese, ma «solo per motivi tecnici- riferisce la fonte- perché ci sono problemi di compatibilità con il regime sugli aiuti di Stato» che vanno risolti. Sarà interessante vedere anche la proposta sulla creazione di un nuovo mercato del gas con un indice alternativo al Ttf di Amsterdam e se verranno introdotte forme di controllo esterno del mercato.

 

Forse anche a causa degli annunci della Commissione europea, nelle ultime ore il prezzo del gas sulla piazza olandese è sceso notevolmente, sotto i 200 euro al megawattora, e chiuso a 190.

 

Ieri sera si è aperto anche un caso comunicativo. Le misure d'emergenza sulla crisi energetica, su cui la Commissione ha mandato dal Consiglio Ue (ovvero dagli Stati) di emettere una proposta legislativa «entro metà settembre», saranno sì discusse oggi al collegio dei commissari ma non saranno comunicate prima di domani. Questo perché non si vuole anticipare un tema così importante, sottraendolo al discorso sullo Stato dell'Unione che la presidente Ursula von der Leyen pronuncerà alla plenaria del Parlamento europeo. Nella giornata di oggi - spiega una fonte della Commissione - le proposte verranno solo discusse e «saranno formalmente adottate più avanti in sequenza», probabilmente con procedura scritta. Sul tavolo dei commissari oggi ci saranno molti altri provvedimenti importanti, alcuni presentati last-minute per realizzare quanto promesso nel discorso sullo stato dell'Unione dello scorso anno. 

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