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Andrea Crisanti e la sinistra stupefacente. Anche il virologo è pro-cannabis: "Fa meno danni del Covid"

Dario Martini
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Da «esperto di zanzare», come lo definì il presidente dell'Aifa Giorgio Palù, a esperto di cannabis. Andrea Crisanti, il virologo arruolato dal Pd come capolista nella circoscrizione Europa, è entrato già in sintonia con il programma elettorale del suo partito. Intervistato a L'aria che tira, su La7, ha spiegato il suo pensiero, prendendo in prestito un tipo di linguaggio a cui ci siamo abituati quando non si parlava altro che di vaccini contro il Covid: «Io penso che se uno guarda ai costi e ai benefici si vada più nella direzione dei benefici». Quindi, per il microbiologo dell'Università di Padova, nessun problema per la salute. «Le droghe leggere - spiega il candidato dem - sono state legalizzate in molti paesi del mondo, compresa la California e molti paesi europei, e non si è verificato un impatto negativo, nel senso che non è aumentato il numero di persone che passano dalle droghe leggere a quelle pesanti. Hanno una funzione ricreativa e la legalizzazione ha anche la funzione di bloccare il commercio illegale, quindi di sottrarre soldi al crimine organizzato. Poi, personalmente, penso che il fumo faccia molti più danni di una droga leggera occasionale».

 

 

In effetti, la posizione del virologo prestato alla politica coincide perfettamente con quella del Pd. Il programma dem recita: «Nell'ambito delle politiche di contrasto alle mafie e alla criminalità organizzata, riteniamo sia arrivato il momento di legalizzare l'autoproduzione di cannabis per uso personale e fare in modo che la cannabis terapeutica sia effettivamente garantita ai pazienti che ne hanno bisogno. Contestualmente proponiamo di rafforzare le iniziative di prevenzione e informazione nelle scuole e nell'informazione pubblica per accrescere la consapevolezza dei rischi legati a ogni forma di abuso e dipendenza (tabagismo, alcolismo, sostanze psicotrope». Autoproduzione per uso personale significa dare la possibilità di coltivare la cannabis a casa propria. Quella funzione «ricreativa» che piace tanto a Crisanti. È la stessa linea che portano avanti gli alleati di Enrico Letta, da +Europa di Emma Bonino a Verdi e Sinistra italiana di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni.

 

 

+Europa fa appello alla «libertà individuale», e intende impegnarsi «per la diffusione di politiche di riduzione del danno come il drug checking e per l'approvazione definitiva della proposta di legge Magi, che prevede la legalizzazione della coltivazione domestica per uso personale di quattro piante di cannabis, come primo passo verso un processo di completa legalizzazione». Quindi, per il partito della Bonino quattro piante dovrebbero essere sufficienti a soddisfare il fabbisogno personale. Fratoianni di Sinistra italiana, invece, ha definito la legalizzazione della cannabis una «meravigliosa patrimoniale contro tutte le mafie». Nel programma comune con i Verdi ribadisce la necessità di «rendere legale la coltivazione per uso personale per dare una risposta concreta a chi ne ha bisogno».

 

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