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Dugin, per Caprarica l'attentato è "orchestrato dal regime russo". La replica di Maglie a Controcorrente

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L'attentato che a Mosca ha provocato la morte di Darya Dugina, figlia del filosofo Aleksandr Dugin da molti considerato un uomo molto ascoltato da Vladimir Putin e probabilmente vero obiettivo dell'agguato, fa emergere interrogativi inquietanti. Sia sulla matrice dell'attentatom sia sulle conseguenze nello scenario della guerra in Ucraina. Nella puntata di domenica 21 agosto di Controcorrente, su Rete4, la politologa Mara Morini spiega che in realtà la figura di Dugin è molto meno influente di quello che si crede in Italia, dove il filosofo è considerato "l'ideologo di Putin". "È un mito occidentale che si è creato da noi ma in realtà non è così, e anche nei suoi discorsi" lo Zar ha altri riferimenti ideologici, spiega la studiosa. 

 

Del delitto si accusano vicendevolmente Russia e Ucraina. Per Antonio Caprarica "non possiamo escludere che siamo di fronte a una provocazione orchestrata dal regime", ossia che l'attentato sia stato messo in atto dalla Russia. "Guardate che questa è una pratica storicamente attuata dai regimi a cominciare da Adolf Hitler e l'incendio del Reichstag - afferma il giornalista - ricordo anche che nell'autunno del 1999 furono proprio due terribili attentati a Mosca a preparare il terreno alla guerra in Cecenia e sugli autori di quelli attentati non si è mai fatto veramente la luce". 

 

In collegamento c'è anche Maria Giovanna Maglie, che non appare convinta dalla tesi di Caprarica. "Preferisco credere che l'attentato l'abbiano fatto gli altri", non i russi ma gli ucraini "o chi per loro. E credo che abbiano sbagliato perché se è vero che questo obbliga a rafforzare obiettivi che prima non riteneva a rischio", come una ragazza anche se è la figlia di Dugin, "vuol dire che qualsiasi obiettivo è a rischio". Insomma, si aggiunge odio a una "guerra che va avanti da sei mesi senza soluzione di fine". 

 

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