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Terracina, libera l'ex sindaca Roberta Tintari. Revocati gli arresti domiciliari

L'eurodeputato Procaccini (FdI): la sinistra ha usato l'inchiesta come una clava contro di noi

Angela Bruni
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Torna in libertà l'ex sindaca di Terracina Roberta Tintari. Dallo scorso 19 luglio l'esponente di Fratelli d'Italia era agli arresti domiciliari per reati contro la pubblica amministrazione. I giudici del tribunale della Libertà, accogliendo l'istanza dei difensori, gli avvocati Dino Lucchetti e Massimo D'Ambrosio, hanno disposto la misura dell'obbligo di firma. Tintari era stata arrestata a seguito di un'operazione dei carabinieri e della Capitaneria di porto che avevano sequestrato un camping, un ristorante e beni di un'associazione presso l'Arena del Molo di Terracina. Le indagini della Procura di Latina condotte dalla Guardia Costiera, in collaborazione con l'Arma, sono scaturite da una serie di controlli effettuati nell'ambito dell'attività «Mare Sicuro 2019» ed erano concentrate sulle concessioni demaniali marittime. Ai domiciliari era finito anche il vicesindaco Pierpaolo Marcuzzi, anche lui di Fratelli d'Italia e pure lui poi scarcerato.

«Gioia e amarezza dopo la sentenza del Tribunale del Riesame che ha liberato Roberta Tintari e tutti coloro che sono stati arrestati venti giorni fa a Terracina», afferma l'europarlamentare di Fratelli d'Italia-Ecr, Nicola Procaccini.

«Ho gioito per l'amica onesta e pulita, per la collega attenta e disponibile in tanti anni di buona amministrazione insieme. Ma ho provato anche tanta amarezza perché, secondo i giudici del Riesame, la sindaca di Terracina non doveva essere arrestata e come lei tutti gli altri». «Purtroppo - continua Procaccini - Roberta non solo è stata arrestata ma anche insultata, vilipesa, messa alla pubblica gogna da giornali nazionali e locali, dai blog e perfino dai social network. Insieme a Roberta, l'intera città di Terracina è stata gravemente oltraggiata, nel pieno della stagione turistica».

«Al posto della sindaca, indotta a dimettersi per tutelare la propria famiglia, c'è adesso un commissario prefettizio - sottolinea il parlamentare europeo - Svolgerà certamente un ottimo lavoro al servizio della collettività, ma la collettività non lo conosce e non lo ha mai votato. Continuo ad avere il massimo rispetto per la magistratura, anche per quella inquirente che ha il diritto e il dovere di indagare senza fare sconti nei confronti di chiunque». «La mia paura - aggiunge Procaccini - è che con questo andazzo soltanto i delinquenti saranno disponibili a candidarsi, non avendo nulla da perdere. Questo è un problema che ci riguarda tutti, indipendentemente dai ruoli sociali e dai colori politici. In questa campagna elettorale la vicenda giudiziaria di Terracina è stata usata come una clava dalla Sinistra per colpire Fratelli d'Italia. Non me ne stupisco e non mi scandalizzo più di tanto». 

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