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Argentario, "indagato chi conduceva il motoscafo". La pista del pilota automatico nello schianto con la barca a vela

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Novità sull'inchiesta aperta per il tragico incidente tra un motoscafo e una barca a vela al largo di Porto Empedocle, all'Argentario, che ha causato la morte di un uomo mentre una donna risulta ancora dispersa, entrambi a bordo dello scafo senza motore. Ci sarebbe infatti un primo indagato nelle indagini per la collisione nel tratto di mare fra l’Argentario e l’Isola del Giglio. A finire nel registro degli indagati la persona che si trovava alla guida del motoscafo, una imbarcazione a motore di 13 metri su cui al momento dell’incidente si trovavano quattro cittadini danesi.

 

Gli investigatori sono al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica di quanto avvenuto. A questo proposito, una delle ipotesi alle quali starebbe lavorando il pubblico ministero Valeria Lazzerini è la circostanza dell’uso del pilota automatico. Proprio per verificare ogni pista, gli inquirenti hanno interrogato in queste ore tutte e quattro le persone che si trovavano a bordo del motoscafo. Al momento il fascicolo aperto dalla Procura ipotizza i reati di naufragio e omicidio colposo. Nel frattempo entrambe le imbarcazioni - sia quella a motore che quella a vela - sono sotto sequestro.

 

È Anna Claudia Cartoni la donna romana dispersa nell'incidente. Fernando Manzo, capitano della barca, è ricoverato in gravi condizioni all'ospedale di Orbetello, ma non è in pericolo di vita. Nel violento impatto ha invece perso la vita Andrea Coen, 58 anni, e sono rimasti feriti altri 4 amici presenti nella barca nel momento in cui il motoscafo li ha centrati in pieno, all'altezza della poppa.

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