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Ucraina, Biden e Putin si scambiano favori. La tesi di Alessandro Orsini: cosa dice lo Zar ai suoi fedelissimi...

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Nell'ambito del conflitto in Ucraina si parla spesso di "guerra per procura", di uno scontro indiretto tra Russia e Stati Uniti. Ma Mosca e Washington in realtà si stanno "scambiando favori" e lo fanno da molto tempo. A sostenere la tesi è Alessandro Orsini secondo cui "per fare un favore" a Vladimir Putin il presidente americano Joe Biden "ha consegnato all'Ucraina un certo tipo di armi: armi incapaci di arrestare l'avanzata della Russia", scrive il docente di sociologia sul Fatto.

 

Insomma, il vero obiettivo di Washington "non è respingere l'invasione di Putin, ma rallentargli il passo". Ma perché? Secondo l'esperto di geopolitica, le cui posizioni critiche con la Nato e l'Europa dividono l'opinione pubblica dall'inizio del conflitto, Biden si tiene buoni gli europei perché aiuta gli ucraini, e allo stesso tempo "raccoglie l'amicizia di Putin, il quale può ben dire, nelle segrete stanze del Cremlino, che gli Stati Uniti non operano per proibire la vittoria della Russia in Donbass". Orsini cita anche le parole che lo Zar confiderebbe ai suoi: "Le armi americane uccideranno un po' di russi ma senza assicurare la vittoria agli ucraini".

 

Alla base la convinzione che "la sconfitta della Russia innescherebbe un processo distruttivo anche per gli Stati Uniti. Data la situazione che si è creata, a Biden va bene che la Russia vinca sull'Ucraina, ma un po' alla volta. Putin lo sa e accetta questo prezzo da pagare".

 

I "favori" tra Usa e Russia andrebbero avanti da anni, anche in Siria dove "Obama rifiutò di dare ai ribelli siriani i missili per abbattere gli aerei russi. Da parte sua, la Russia non ha consegnato ai talebani i missili per abbattere gli aerei americani in Afghanistan", ricorda Orsini.

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