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Mascherina Ffp2 raccomandata negli uffici pubblici dal 1° maggio, l'ordinanza del ministro Brunetta: tutti i casi

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L'uso delle mascherine dal primo maggio sarà solo raccomandato anche negli uffici pubblici, in tutti i casi in cui ci sia contatto col pubblico, si lavori con persone in condizione di "fragilita" e ovunque non sia possibile escludere affollamenti. Saranno le singole amministrazioni a impartire le regole operative di condotta. Sulla base dell’ordinanza emanata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che contiene la raccomandazione all’utilizzo delle mascherine nei luoghi al chiuso pubblici o aperti al pubblico senza tuttavia prevedere alcun obbligo specifico, il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, ha firmato una circolare indirizzata a tutte le amministrazioni pubbliche. 

 

"L'utilizzo dei dispositivi individuali di protezione delle vie respiratorie è stato raccomandato nei luoghi al chiuso pubblici o aperti al pubblico - ricorda l'ordinanza - Non sussiste, tuttavia, alcun obbligo specifico al loro utilizzo da parte del personale". "Ciascuna amministrazione, nella responsabilità del datore di lavoro", dovrà "impartire, tempestivamente, le necessarie indicazioni al riguardo, tenendo conto delle concrete condizioni dei luoghi di lavoro e delle modalità di svolgimento della prestazione lavorativa dei propri dipendenti".

 

Nel dettaglio, la mascherina FFP2 è raccomandata "per il personale che si trovi a contatto con il pubblico (c.d. sportello) e che sia sprovvisto di altre idonee barriere protettive; per il personale che svolga la prestazione in stanze in comune con uno o più lavoratori, anche se si è solo in due, salvo che vi siano spazi tali da escludere affollamenti". E ancora "nel corso di riunioni in presenza; nel corso delle file per l’accesso alla mensa o altri luoghi comuni (ad esempio bar interni, code per l’ingresso in ufficio); per coloro che condividano la stanza con personale c.d. “fragile”; in presenza di una qualsiasi sintomatologia che riguardi le vie respiratorie; negli ascensori; in ogni caso in cui, anche occasionalmente, si verifichi la compresenza di più soggetti nel medesimo ambiente". 

 

Si ritiene invece "non necessario" l'uso della mascherina "in caso di attività svolta all’aperto; in caso di disponibilità di stanza singola per il dipendente; in ambienti ampi, anche comuni (ad es. corridoi, scalinate) in cui non vi sia affollamento o si mantenga una distanza interpersonale congrua".  In ogni caso, si dà alle singole amministrazioni  facoltà di determinare le misure "che ritiene più aderenti alle esigenze di salute e di sicurezza" anche alla luce dell'evoluzione della situazione epidemiologica. 

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