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Covid, caos sulla quarta dose di vaccino: tecnici divisi sul siero a tutti in autunno

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Dario Martini
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Le persone fragili con più di sessant’anni e gli over 80 hanno iniziato a prenotare la quarta dose di vaccino. Nel Lazio siamo già a quota quattromila. Ma la domanda che milioni di italiani si stanno facendo in questi giorni è la seguente: dopo di loro, probabilmente in autunno, chi dovrà fare il nuovo richiamo? È molto difficile dirlo ora. Eppure, i vertici sanitari non hanno perso l’abitudine di lanciare messaggi contrastanti. Come quando c’era il Cts e ogni scienziato esprimeva un parere diverso.

Dando retta al direttore generale dell’Aifa, Nicola Magrini, la nuova dose sarà estesa in autunno alla fascia over 50-60. «Decideremo in spirito europeo, insieme a Ema e Ue», ha spiegato, ma è comunque questo «il probabile orientamento». Il numero uno dell’Agenzia italiana del farmaco ritiene che il resto della popolazione potrà attendere. Inoltre, nelle ultime settimane sempre più «trivaccinati» stanno prendendo il Covid. La platea di guariti si sta allargando. Questa è una variabile di cui si dovrà tenere per forza conto dopo l’estate.

 

 

 

 

A contraddire Magrini ci ha pensato un altro esperto che ha molta voce in capitolo quando si parla di Covid. È Walter Ricciardi, il super consulente del ministro della Salute Roberto Speranza. «Sarà un autunno difficile, servirà una quarta dose per tutti», ha profetizzato in un’intervista al Messaggero. In realtà, nulla ancora è stato deciso. E non potrebbe essere altrimenti. Il ceo di Pfizer, Albert Bourla, lo ha spiegato chiaramente tre giorni fa in un convegno internazionale: «Potremmo avere un booster che affronti specificamente Omicron, le sue sottovarianti e altri ceppi noti del virus. Stiamo lavorando anche su vaccini potenziati. È una possibilità averli per l’autunno, non è una certezza».
 

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