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Contagi in salita e nuova variante, cambia tutto? Il sottosegretario Costa: "Pronti a un'altra campagna vaccinale se serve"

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"Dobbiamo osservare con grande attenzione i dati relativi ai contagi, ma fortunatamente non vi è un’equivalente pressione sui nostri ospedali. E credo che il dato che dobbiamo osservare con maggiore attenzione non è il numero dei contagi fine a se stessi, ma capire come questi contagi incidono sui nostri ospedali. E a oggi, sotto questo aspetto, i numeri sono ampiamente sotto controllo". Il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, martedì 5 aprile a Omnibus su La7 affronta l'andamento dei dati relativi al Covid e ribadisce: "Dobbiamo dire con chiarezza  che fine dello stato d’emergenza non significa fine della lotta alla pandemia. Significa proseguire ovviamente con prudenza, con senso di responsabilità".

 

Il fatto è che oggi "abbiamo una platea di 50 milioni di concittadini che responsabilmente si sono vaccinati e questo ci permette un percorso graduale di ritorno alla normalità". Insomma, non è stato prematuro rimuovere molte delle restrizioni dopo la fine dello stato di emergenza. Ma "siamo in una fase delicatissima: bisogna continuare a lavorare sulla comunicazione perché quei 4 milioni che devono ricevere la terza dose è fondamentale che la ricevano, altrimenti saremo impreparati di fronte a una recrudescenza del virus. Sono messaggi di cui mi auguro che tutta la politica, in maniera trasversale, si faccia carico" afferma il sottosegretario. 

 

Dobbiamo essere pronti a tutto. "Al di là del fatto che non vi è più il commissario Figliuolo, le strutture esistono sui territori e quindi il Paese è pronto e preparato ad affrontare un’altra eventuale campagna vaccinale", dice Costa  che rimarca: "Il vaccino è l’unica arma che ci permette un ritorno alla normalità". "Il medico di famiglia, le farmacie e i pediatri possono essere quelle figure che ci aiutano in questo percorso della campagna vaccinale, perchè loro hanno un rapporto di fiducia con il cittadino e credo che attraverso questo rapporto di fiducia si possa fare un’opera di sensibilizzazione, puntuale ed importante, che ci permetta di raggiungere i nostri obiettivi", spiega l'esponente del governo. Tuttavia "non siamo più di fronte a grandi numeri da raggiungere,  il percorso è stato fatto, dobbiamo completarlo coinvolgendo chi è sul territorio ed ha un rapporto con i singoli cittadini". 

 

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