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Gas nervino e Sarin, terrore armi chimiche in Ucraina. Batacchi (Rid): "La Russia le ha già usate"

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La novità più rilevante dal punto di vista bellico della giornata di sabato 19 marzo è l'uso da parte delle forze armate russe dei famigerati missili ipersonici visti in azione in Ucraina. Si tratta di armi dall'alto tasso di tecnologia e dall'elevatissimo potere distruttivo. A spiegare i risvolti di questa nuova escalation dal punto di vista militare e la piega che potrebbe prendere il conflitto da oggi in poi è Pietro Batacchi, direttore di RID - Rivista Italiana Difesa, che è intervenuto a Controcorrente, il programma di Rete4. 

 

I missili Kinzhal, questo il nome dell'arma sfoderata da Putin, offrono il vantaggio "di non uscire dall'atmosfera terrestre e questo provoca il fatto che i radar li vedono troppo tardi", spiega l'esperto di armamenti a Veronica Gentili. "Attacca il bersaglio con una velocità fino a dieci volte quella del suono e non dà il tempi di reagire" al nemico. "Il tutto compiendo manovre diversive. I russi, è noto, in questo ambito sono più avanti anche degli americani" spiega Batacchi. Queste armi sono predisposte anche per montare testate nucleari, ma "al momento non c'è il pericolo di un impiego di 'atomica tattica'", continua il direttore, "credo però che se si va avanti con questa guerra d'attrito la probabilità di utilizzo di armi non convenzionalità aumenterà".

 

Cosa intende per non convenzionali? La risposta di Batacchi fa correre i brividi sulla schiena di tutti. "Mi riferisco all'uso di veleni e gas nervino, Sarin e quant'altro. Non dimentichiamoci degli avvelenamenti degli oppositori politici" di cui è stata accusata Mosca in anni recenti. Il rischio è quello di una guerra chimica combattuta con armi proibire dalle convenzioni internazionali, una svolta terribile che si fa di giorno in giorno più concreta. 

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