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Crosetto attacca i negazionisti delle vittime ucraine: "Morti la donna incinta e il suo bimbo, ora cosa dite?"

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Guido Crosetto rilancia sui sociale la notizia della donna incinta e del suo bambino morti dopo che il 10 marzo erano rimasti feriti dal bombardamento russo sull'ospedale pediatrico di Mariupol. Crosetto fa riferimento a questa tragica notizia per criticare tutti coloro che negano l'evidenza e credono alle face news fatte continuamente filtrare dai russi. All'indomani dell'attacco, infatti, il regime di Vladimir Putin aveva negato che ci fossero civili e che l'edificio bombardato fosse in realtà una base operativa del battaglione Azov. Crosetto scrive su Twitter: "Per alcuni era una foto costruita per raccontare una storia falsa. Ora diranno che l’hanno uccisa apposta? La donna incinta fotografata dopo il bombardamento a Mariupol è morta, insieme con il suo bimbo".

 

 

 

 

 

Sono almeno 636 i civili uccisi in Ucraina dall’inizio dei combattimenti. Lo ha reso noto l’Ufficio dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, precisando che tra loro si contano 46 bambini. Secondo l’Onu, il bilancio reale sarebbe molto più alto, data la difficoltà nel ricevere notizie da città come Kharkiv e Mariupol dove sono in corso intensi combattimenti.

 

 

 

L’assedio russo della città ucraina di Mariupol ha causato più di 2.500 morti: il bilancio è stato dato da Oleksiy Arestovych, un consigliere dell’ufficio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "I russi stanno radendo al suolo la città", ha aggiunto Arestovych. Nonostante le condizioni sempre più terribili e i tentativi, fin qui falliti, di evacuare i civili, a Mariupol non è ancora arrivato il convoglio di aiuti umanitari destinati alla città portuale. Il bilancio dato dalle autorità ucraine ovviamente non può essere verificata in maniera indipendente. Secondo l’Onu sono almeno 596 i civili uccisi dall’inizio dell’invasione e di questi 43 sono bambini.

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