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Ucraina, altro che cessate il fuoco. La Russa prevede le mosse di Putin: "Prima vuole conquistare le città"

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Giovedì 3 marzo ripartono i negoziati tra Russia e Ucraina ma alcuni segnali non fanno presagire niente di buono. Su tutti l'assenza di un cessate il fuoco, con l'esercito russo che continua a colpire le città ucraine. La stop alle ostilità è un requisito fondamentale per ogni trattativa che abbia l'obiettivo di essere tale, ricorda Ignazio La Russa in collegamento con Myrta Merlino a L'aria che tira, il programma di La7. 

 

L'esponente di Fratelli d'Italia ed ex ministro della Difesa esprime tutta la sua preoccupazione e prova a "leggere" le mosse di Vladimir Putin. Lo zar potrebbe puntare a ritardare i negoziati "veri" e "arrivare poi al cessate il fuoco quando ha già conquistato le città, o parte degli obiettivi che intende raggiungere" dice il senatore.

 

"Dal punto di vista proprio politico-militare sono assolutamente preoccupato" rimarca l'ex ministro che vede una certa continuità tra l'operato di Putin e le strategie dell'Unione sovietica. "Purtroppo la mentalità di Putin rispetto alle invasioni comuniste in Ungheria, a Praga ma anche in Polonia  dove c'era Solidarnosc" è figlia di "questa cultura imperiale che prima era degli Zar, poi del comunismo. Oggi è di Putin". A motivare, e non giustificare rimarca La Russa, l'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca anche "questa paura di essere accerchiato", un terrore "del tutto ingiustificato ma che è una costante della politica russa". 

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