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Niente multa a chi si accosta per far salire a bordo le prostitute: la sentenza della Cassazione

Attilio Ievolella
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Impensabile multare un automobilista sol perché si è fermato a bordo strada per far salire in macchina una prostituta e per poi dirigersi con lei in un luogo appartato. A lanciare questo messaggio ai Comuni italiani sono stati i giudici della Cassazione, i quali hanno accolto la richiesta presentata da un uomo e hanno cancellato la multa di 500 euro comminatagli dalla Polizia locale di Brescia nell’agosto del 2015.

Infruttuoso il ricorso proposto dal Comune lombardo e mirato a rivendicare la legittimità del provvedimento, frutto di un regolamento con cui si era stabilito il divieto alle prostitute di esercitare il loro mestiere sulle pubbliche vie cittadine e in aggiunta si erano previste sanzioni pecuniarie per i clienti.

 

I magistrati hanno respinto il ragionamento proposto dai legali del Comune e hanno chiarito che l’attività di meretricio non è illecita ma rientra nelle attività economiche, e quindi non può esserne vietato l’esercizio, se non attraverso una norma dello Stato. Impossibile, quindi, per i Comuni italiani vietare la strada alle "lucciole" adducendo di voler tutelare la sicurezza dei cittadini.


 

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