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Le sanzioni di Borrell: niente shopping per i russi. Salvini impallina l'alto rappresentante Ue: siamo al ridicolo

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Niente shopping a Milano o feste in Costa Azzurra, se le sanzioni europee che devono convincere il presidente russo Vladimir Putin a bloccare l'offensiva militare in Ucraina e l'annessione delle repubbliche autoproclamate del Donbass siamo davvero in alto mare. Fa discutere il tweet, postato e poi rimosso vista la malaparata, dall’Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri, Josep Borrell Fontelles.

 

Nella serata di martedì 22 febbraio il leader Ue, nel giorno in cui l'Europa ha annunciato il primo pacchetto di sanzioni contro la Russia, si è prodotto in una serie di cinguettii volti a motivare gli interventi per contrastare la crisi ucraina. Oltre alle sanzioni politiche, militari, commerciali e via dicendo, il quarto tweet della sequenza era dedicato allo stile di vita high profile dei russi più danarosi nelle località del lusso europeo.  "Niente più shopping a Milano, feste a Saint Tropez, diamanti ad Anversa. Questo è un primo passo. Siamo uniti" ha scritto. Insomma, i russi dovrebbero fermare i carri armati perché altrimenti non potranno acquistare scarpe e borse nel Quadrilatero della moda... 

 

Borrell è stato travolto da una valanga di critiche per un post quantomeno fuori fuoco. A puntare il dito, tra gli altri, contro l'uscita social  dell'Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri, punto di riferimento della diplomazia continentale, è il leader della Lega Matteo Salvini. "Per il capo della politica estera dell’Unione Europea, le sanzioni contro la Russia servono a bloccare lo shopping dei russi a Milano e i loro party a Saint Tropez… Siamo al ridicolo. O forse al tragico..." Colpito e affondato. 

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