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Divieto completo di sperimentazione scientifica sugli animali: voto sulla rivoluzione in Svizzera

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La Svizzera va oggi al voto su un referendum per vietare completamente la sperimentazione scientifica sugli esseri viventi. La proposta in esame è estremamente radicale: oltre a vietare ogni tipo di sperimentazione sugli esseri viventi, siano uomini o animali, proibisce anche l’importazione di prodotti sviluppati con questi esperimenti. Un altro referendum animalista si svolge a Basilea, dove si vota sui diritti fondamentali delle scimmie. 

 

 

La vittoria del referendum contro la sperimentazione sugli animali appare improbabile. La Svizzera è un paese con un’importante industria farmaceutica e numerosi istituti di ricerca. E già in altre tre occasioni gli elettori hanno respinto a larga maggioranza proposte iniziative in questo senso: nel 1985 con il 70%, nel 1992 con il 56% e nel 1993 con il 72%. Ora i sondaggi prevedono un 80% di ‘no’, anche perché in Svizzera c’è già una legge molto severa in proposito, introdotta nel 2008. Per ogni esperimento di laboratorio è richiesta un’autorizzazione: i richiedenti devono dimostrare che i benefici della ricerca superano le sofferenze inflitte agli animali e che non esistono alternative alla sperimentazione animale. In media in Svizzera si fanno ogni anno esperimenti su 600mila animali, in maggioranza topi, ratti o uccelli, ricorda Swissinfo. 

 

 

L’iniziativa al voto è stata lanciata da un gruppo di cittadini del cantone di San Gallo tra cui un naturopata, un medico generico e un agricoltore biologico. È sostenuta da circa 80 organizzazioni e aziende attive nel benessere degli animali, nella protezione dell’ambiente e nella medicina alternativa. Dall’altra parte l’intero governo e tutto il parlamento invitano a votare ‘no’, così come l’organizzazione delle università «Swissuniversities» e il Fondo Nazionale di ricerca. Anche la Protezione animali considera il testo troppo radicale. L’altro voto in tema animalista si svolge nella sola città di Basilea, dove gli elettori sono chiamati a esprimersi sui diritti fondamentali delle scimmie. Presentato dal movimento antispecista Sentience Politics, il quesito chiede che la costituzione della città-cantone garantisca ai «primati non umani» il diritto alla vita e all’integrità fisica, proprio come avviene per gli umani. Sostenuta da partiti di sinistra, l’iniziativa è bocciata dalle altre forze politiche, dalle organizzazioni economiche, l’industria farmaceutica e lo Zoo di Basilea. Il suo impatto, fa notare l’agenzia stampa Ats, sarebbe comunque limitato, visto che gli unici primati non umani che vivono nella città sul Reno sono quelli dello Zoo. Gli altri referendum a livello nazionale riguardano limitazioni alla pubblicità per il tabacco, l’abolizione della tassa da bollo per le imprese e il finanziamento pubblico ai media.

 

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