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Covid, scuola a rischio dopo la Befana. Troppi contagi e quarantene, mancheranno i professori

Valentina Conti
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«Se a gennaio non ci sarà l'organico Covid, le scuole non apriranno. Gli istituti scolastici ormai si sono impostati con una certa organizzazione, andarla a togliere vorrebbe dire far esplodere la situazione». A dirlo la presidente del''Associazione Nazionale Presidi (Anp) del Lazio, Cristina Costarelli, intervenendo sull'ipotesi di proroga dei contratti Covid di personale scolastico aggiuntivo fino al nuovo anno, tema scottante sul fronte nazionale. «I numeri vanno mantenuti così come sono- rimarca Costarelli - con il contingente che abbiamo adesso». «Per noi - dice la preside - il tema personale scolastico va letto su linee parallele di diversi profili, tutti indispensabili al funzionamento della scuola. Siamo egualmente nella impossibilità di funzionare sia se ci viene tolto il collaboratore scolastico sia se ci viene tolto il docente».

 

 

Una situazione che si lega a doppio filo all'aumento dei contagi negli istituti del Lazio (con il nodo regole per la gestione delle quarantene che ancora non ingranano in modo uniforme nonostante le chiarificazioni arrivate da Ministero dell'Istruzione e della Salute), specialmente per le scuole del primo ciclo. Tra gli ultimi casi: due alunni e 4 docenti positivi all'Istituto Comprensivo di Ardea, 5 alunni all'Ic Castelgandolfo, 3 classi alla primaria e 3 della secondaria in quarantena all'Ic Lido del Faro, 2 classi in quarantena e 2 allievi positivi all'Ic Da Vinci di Labico, 3 allievi e un docente positivi all'Ic Ilaria Alpi di Ladispoli, 2 classi della secondaria di primo grado in quarantena, una dell'infanzia, 8 alunni e 5 docenti positivi all'Ic Leonori di Roma, una classe in quarantena all'Iis Via di Saponara 150, un alunno positivo e 6 in quarantena da contatto non scolastico all'Ic Perlasca, una classe in quarantena, un alunno e un insegnante positivi all'Ic Gianni Rodari della Capitale.

 

 

Preoccupano per gli istituti superiori le situazioni di possibile assembramento nelle scuole occupate. Fino a domenica andranno avanti Mamiani e Cavour. Nell'istituto di via delle Carine, in particolare, sono andati in scena corsi su scuola aperta e l'argomento mafia, ma anche un corso di fotografia e musica live con raccolta solidale di vestiti e cibo in favore dei migranti. Mentre altre scuole sono in fibrillazione sull'onda delle mobilitazioni capitoline estese a macchia d'olio. Venerdì mattina, gli studenti del Liceo De Sanctis si sono ritrovati davanti alla sede della centrale di via Cassia 931 in segno di protesta «per la pessima gestione dell'edilizia scolastica e per la cronica mancanza di aule». «Ci sono spazi dismessi - hanno spiegato - che potrebbero essere dati alle scuole di Roma Nord, ma che rimangono in stato di abbandono, come il Centro commerciale di Olgiata». Prosegue, infine, la protesta dei Direttori dei Servizi generali e amministrativi (Dsga) per dire basta «alla marginalizzazione e trascuratezza del ruolo», in vista anche dello sciopero proclamato dalle principali sigle sindacali della scuola il prossimo 10 dicembre.

 

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