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Eitan in viaggio verso l'Italia dall'Israele, vinto il braccio di ferro con il nonno materno

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Eitan è già in volo per tornare in Italia. Il bambino unico superstite della tragedia del Mottarone, conteso dalla famiglia paterna e materna, è partito alle 19 ora locale, le 18 in Italia, insieme alla zia Aya, al marito ed alle loro figlie, per tornare in Italia, a Pavia. Lo apprende l'AdnKronos da fonti informate.

Il bambino era stato portato in Israele l’11 settembre scorso dal nonno materno: al termine di una battaglia giudiziaria durata settimane, nei giorni scorsi la Corte suprema ha stabilito che Eitan dovesse tornare in Italia, dove viveva con i genitori ed il fratello, tutti morti nella tragedia.

"Siamo molto felici che Eitan adesso sia cittadino di Travacò Siccomario a tutti gli effetti, però la nostra accoglienza il nostro abbraccio sarà più che altro un abbraccio virtuale. Un abbraccio di affetto e di cuore ma non di presenza". A dirlo a LaPresse é Domizia Clensi, sindaca di Travacò Siccomario, paese alle porte di Pavia dove abitano gli zii di Eitan. In paese, come ha chiesto la zia Abe run, non ci sarà nessuna festa per accogliere il piccolo, anche se tutti i cittadini lo aspettano. «Mi auguro che lui possa tornare tornare nella casa degli zii, entrare e uscire senza avere addosso gli occhi di tutti, perché è stato tanto al centro dell’attenzione.forse un pò troppo per un bambino così piccolo», ha concluso la sindaca.

«Aldilà della tragedia del Mottarone che ci lasciato tutti sconvolti, quello che è accaduto dopo ci ha turbato ancora di più» dice ancora Domizia Clensi, sindaca di Travaco Siccomario, paese alle porte di Pavia dove abitano gli zii di Eitan. «Per noi è incomprensibile come la famiglia materna e quella paterna del bambino, invece di trovarsi unite del dolore, si siano ritrovate su un terreno di scontro - ha aggiunto la sindaca - . Abbiamo parlato a lungo con i cittadini di questa vicenda, ed è difficile capire come sia stato possibile che questo bimbo sia stato preso, impacchettato e portato via» dal nonno paterno Schmuel Peleg «come se non ci fosse stato sufficiente rispetto del suo dolore».

La sindaca di Travacò ha detto di «non conoscere i nonni Biran» che abitano in paese, in una villetta accanto a quella degli zii Aya e Or Nirko. «Ho avuto modo di conoscere gli zii, quando erano appena arrivati a Travacò da pochissimo giorno. Abbiamo organizzato una tavolata con i vicini di casa, per la strada, e avevo avuto occasione di conoscere questa giovane famiglia che parlava ancora non tanto bene italiano ma aveva scelto di vivere nel nostro paese». Al ritorno di Eitan, invece, «non ci sarà nessuna festa anche perché la zia chiesto il massimo riserbo».

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