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Sergio Abrignani (Cts) predica calma sulla variante Omicron: niente allarmi anche con il calo dei vaccini

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Tanta paura per nulla. O quasi. Si potrebbe riassumere così il momento di panico che si è scatenato a seguito della scoperta della variante Omicron del Covid e una nuova conferma sugli eccessivi allarmi catastrofisti è arrivata da Sergio Abrignani, immunologo e membro del Comitato Tecnico Scientifico, intervenuto a 24 Mattino su Radio 24: “Che ci sia la probabilità molto elevata di un calo sulla capacità dei vaccini di proteggere dall’infezione, come è stato per la Delta, magari sarà un po’ maggiore, dobbiamo ipotizzarlo. Il problema è vedere quanto protegge dalla malattia e questo lo sapremo solo tra qualche settimana. Abituiamoci all’idea che vivremo con queste varianti che compaiono. Quello che sappiamo, oltre a quello che ha detto il rappresentante di Moderna, è che abbiamo un’arma formidabile, i vaccini”. 

 

 

“Pfizer e Moderna - spiega Abrignani nell’interno radiofonico - hanno già iniziato a modulare il vaccino sull’antigene spike di Omicron, quindi quello che dicono è che Moderna in 100 giorno e Pfizer in 3 mesi potrebbero essere già disponibili centinaia di milioni di dosi di vaccino, quindi se dovesse venire fuori che c’è un problema di efficacia dei vaccini, cosa che ad oggi non sappiamo ed è meglio non fasciarsi ora la testa, ma anche se ci fosse non sarebbe dell’80%, ci sarà un calo e se sarà più di un certo numero che stabiliranno le agenzie sanitarie si potrà - conclude l’immunologo che predica calma - ricorrere in pochi mesi al nuovo vaccino”.

 

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