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Covid, Alessandro Sallusti non ha dubbi: meglio l'obbligo vaccinale del lockdown

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“Se un governo o un parlamento insediato ‘dal popolo sovrano’ dovesse obbligare gli italiani ‘senza alcuna distinzione’ a vaccinarsi per ‘motivi di sanità e sicurezza’ la Costituzione sarebbe pienamente rispettata e con essa la democrazia. Chi sostiene che se questo dovesse avvenire ci troveremmo in una dittatura o è ignorante o è in malafede”. La prima pagina dell’edizione del 14 novembre di Libero si apre con l’editoriale del direttore Alessandro Sallusti, che non ha dubbi sul fatto che la strada da seguire è quella dell’obbligo vaccinale e non del lockdown in caso di impennata dei contagi.

 

 

“Una simile legge - va avanti il giornalista - mai potrebbe prevedere trattamenti sanitari obbligatori, con infermieri muniti di siringa a girare casa per casa scortati dalla polizia, bensì lascerebbe liberi i cittadini di decidere se vaccinarsi o rinunciare ad alcune libertà fondamentali. Il governo deve uscire da una ambiguità che sta diventando pericolosa. Da anni l'obbligo vaccinale è in vigore per molte malattie, si tratterebbe semplicemente di aggiungerne una alla legge già esistente”. “Dove starebbe il dramma, dove l’incostituzionalità?”, si domanda Sallusti. 

 

 

Tale soluzione si renderebbe necessaria per contrastare i no-vax residui, che ormai difficilmente cambieranno idea dopo quasi un anno di campagna vaccinale e miliardi di dosi di vaccino anti-Covid somministrate in tutto il mondo: “Il certificato vaccinale è come la patente, senza la quale non puoi guidare; come la carta di identità senza la quale, pur essendo uomo libero, non puoi espatriare né andare a dormire in un albergo. Se vogliamo, una volta per tutte e quindi per sempre, evitare il rischio di nuove chiusure forzate non c'è altra strada che imporre il vaccino per legge, pensare che chi ancora, nonostante l'evidenza dei risultati, non si è vaccinato lo faccia spontaneamente è - chiosa Sallusti sulla prima di Libero - pura illusione”.

 

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