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Vaccino, muore a tre giorni dalla seconda dose mentre gioca a calcio. Giallo sul decesso a Viterbo: era sano

Antonio Sbraga
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“Dall’autopsia non sono emerse patologie in grado di provocare l'arresto cardiocircolatorio che ha stroncato il 30enne: tutti i suoi organi sono apparsi integri. Ora col nostro consulente medico attenderemo la perizia del Tribunale per vedere se vi sono eventuali correlazioni con la seconda dose del vaccino Pfizer, che gli era stata somministrata 3 giorni prima della morte”, annuncia l’avvocato Angelo Di Silvio, il legale della famiglia di Jajov Adenan. Così si chiamava il 30enne di origini macedoni ma residente a Piansano, in provincia di Viterbo, morto per un malore improvviso nel pomeriggio di domenica scorsa, a 3 giorni dalla seconda dose di vaccino. Stroncato mentre stava giocando a calcetto con i suoi amici del paese dell’Alta Tuscia. In un momento di pausa si è accasciato su una panchina e le manovre di rianimazione tentate disperatamente dai compagni sono state vane. Anche i sanitari, dopo 40 lunghi minuti di tentativi, si sono dovuti arrendere constatando il decesso del 30enne, che lavorava come boscaiolo.

 

 

La famiglia ha subito incaricato l’avvocato Di Silvio per cercare di fare chiarezza sulle cause della morte. Sul caso è stata aperta un’inchiesta da parte della Procura di Viterbo, affidata al sostituto procuratore Michele Adragna, che ha avviato un procedimento penale contro ignoti, in cui risultano come parti offese i familiari del giovane. E ieri alle 15 e 30, al cimitero viterbese di San Lazzaro, sul corpo di Jajov è stata effettuata l’autopsia dal medico legale nominato dal pm Adragna, la dottoressa Benedetta Baldari. “Il medico legale - questo l’incarico nell’atto di nomina - deve individuare le cause della morte, i tempi e i mezzi, valutando altresì se procedere di propria iniziativa all’espletamento di altri atti che eventualmente appaiano necessari. Dica il consulente tecnico quale sia stata la causa e l’epoca della morte, tenendo conto del fatto che in data 04.11.2021 a Javov era stata somministrata la seconda dose di Pfizer; dica quant’altro utile a fini di giustizia; a tal fine analizzerà ogni documento in atti contenuto, con possibilità di accedere ad ogni altro ritenuto utile presso ogni soggetto, pubblico e privato”.

 

 

Il trentenne si era trasferito da tempo nell'Alta Tuscia, lasciando in Macedonia la moglie e due figli piccoli. “I parenti che vivono qui hanno riferito che Javov aveva accusato stanchezza e nausea dopo la somministrazione del vaccino - racconta l’avvocato Di Silvio - ma lui giocava abitualmente a calcetto con gli amici, non soffriva di alcuna patologie e neanche fumava. Si è sentito male, perdendo i sensi, tra il primo e il secondo tempo. Però ora, se c’è stata o meno una correlazione con la seconda dose del vaccino, questo lo potrà soltanto eventualmente stabilire la perizia del medico legale incaricato dalla Procura”.

 

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