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Controcorrente, la ricetta di Augusto Minzolini sui no-vax: niente green pass con tampone o obbligo vaccinale

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Augusto Minzolini vuole un ulteriore giro di vite sul Covid e sulle misure che il governo deve adottare per ridurre la diffusione del contagio. Il direttore de Il Giornale è ospite della puntata del 7 novembre di Controcorrente, talk show di Rete4 condotto da Veronica Gentili, e chiede maggiore coraggio all’esecutivo per convincere i no-vax ad effettuare il vaccino anti-Covid: “Io credo che tante volte parliamo e parliamo, ma diciamo solo una cosa che sia chiara. In Inghilterra ci sono dei numeri diversi perché li c’è stata una vaccinazione fatta soltanto con AstraZeneca e probabilmente quel vaccino, che è stato fatto molto prima è ormai a scadenza e bisogna fare la terza dose. Noi fino ad ora ce la stiamo gestendo bene e proprio per questo smetterei di fare discussioni campate per aria”. 

 

 

“Noi dobbiamo spiegare - prosegue il giornalista - o obbligando o attraverso un lockdown obbligatorio che ti interviene nella vita, che non puoi andare avanti così da non vaccinato. Dobbiamo convivere con questo virus, che non è stato ancora sconfitto e continua ancora a girare. Non puoi stare ad aspettare il domani o lunghe discussioni, i tempi tante volte sono fondamentali e determinanti per combattere il virus, ce l’ha insegnato la pandemia. Se noi continuiamo ad andare in discussioni che danno l’idea che ci siano strade alternative… Anche io sono più per l’obbligo vaccinale, ma se non puoi farlo allora tu governo devi adottare l’altra strada. Diventa una sorta di retorica e un confronto ideologico che non va a vedere la pratica”.

 

 

Interviene Alessandro Giuli, giornalista di Libero: “È più facile fare l’obbligo vaccinale che il contrario”. Minzolini riprende subito la parola: “Io sono d’accordo con te, però è inutile parlare, se l’obbligo vaccinale non lo fai allora stringi le maglie del green pass, altrimenti non si fa nulla. Lo fai legato al vaccino e non al tampone”. Prima dell’intervento del direttore de Il Giornale Giuli si era espresso così: “Se noi davvero oggi dobbiamo porci il problema di cosa fare nel caso in cui ci sia una crescita esponenziale delle terapie intensive, dobbiamo avere il coraggio di riconoscere che non c'è altra strada del vaccino obbligatorio”.

 

 

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