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Covid, lanciano lo spettro della quarta ondata: pronti a vaccinare anche i bambini

Benedetto Antonelli
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Accelerare sulla terza dose, ampliandola il più presto possibile ad altre fasce di età oltre agli over 60. E poi farsi trovare pronti con le dosi perla fascia 5-11 anni quando l'Ema ne autorizzerà la vaccinazione, prevedibilmente entro metà dicembre, e non mollare di un centimetro sulle altre precauzioni, dall'igiene al distanziamento, passando per la conferma delle mascherine al chiuso e ovviamente del green pass.

All'indomani dell'allarme lanciato dall'Oms, che fotografa il nuovo epicentro della pandemia di Covid19 di nuovo in Europa, il ministro della Salute Roberto Speranza fa il punto insieme al generale Paolo Figliuolo e al presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli, spiegando che «nel quadro europeo declinato dall'Oms i numeri dell'Italia sono tra i migliori, abbiamo un tasso di incidenza in crescita ma migliore degli altri Paesi. È evidente però che l'allarme lanciato ieri ci impone di insistere negli sforzi per la campagna di vaccinazione». Insomma, il timore della quarta ondata (anche se non è chiaro quale sia stata la terza) fa sì che il governo spinga con forza per aumento delle nuove vaccinazioni, con lo spettro di nuove restrizioni all'orizzonte se i contagi continueranno a salire.

Salgono, infatti, i casi di Covid nel nostro Paese e si alza il livello di rischio. Secondo i dati settimanali forniti dalla cabina di regia l'indice Rt si attesta a 1,15, mentre l'incidenza torna sopra 50, con un valore medio nazionale di 53 casi ogni 100 mila abitanti. Il virus fa ancora paura e anche se l'Italia, forte della robusta campagna vaccinale, è in una situazione migliore della maggior parte dei paesi europei, si corre ai ripari. «L'allarme lanciato ieri dall'Oms va considerato con la massima attenzione», sottolinea il ministro della Salute Roberto Speranza, in apertura della conferenza stampa convocata per ribadire l'importanza dell'immunizzazione. Il messaggio è netto: guai ad abbassare la guardia, la battaglia contro il virus è tutt'altro che finita e l'arma fondamentale restano i vaccini. Sono circa 45 milioni le persone che hanno completato il ciclo anti-Covid (pari all'83,3% degli over 12), con oltre 90 milioni di dosi somministrate e circa 2 milioni di dosi booster già effettuate.

L'obiettivo è superare il 90% di immunizzati e velocizzare le terze dosi: «Lavoreremo dalla prossima settimana per allargare le dosi booster a ulteriori fasce di età», afferma il ministro, che spiega come sulla proroga dello stato di emergenza il governo deciderà a ridosso della scadenza, fissata per il 31 dicembre. Mentre per quanto riguarda il green pass, ribadisce: «È uno strumento essenziale, a oggi ne sono stati scaricati 117 milioni» e l'intenzione del governo, al momento, «è di continuare a utilizzarlo con l'attuale impianto».

In Italia si registrano in 24 ore 6.794 nuovi casi, 889 in più rispetto al giorno precedente. Le Regioni, secondo il monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità, registrano tutte un rischio moderato, ma i timori crescono: «Il Veneto resta in zona bianca, ma se continuiamo così, tra qualche settimana potremmo assistere a un viraggio di colore», ammette il presidente Luca Zaia, consapevole di una situazione che cambia rapidamente. La curva epidemiologica cresce, anche se resta basso il numero delle ospedalizzazioni in rapporto ai nuovi contagi, e questo fa emergere la «pandemia dei non vaccinati», dice Locatelli che sulla terza dose rassicura: «L'ho ricevuta senza il minimo problema e conferisce ulteriore protezione».

L'imperativo, ancora una volta è correre, per frenare la nuova ondata prima che arrivi l'inverno. Locatelli parla anche dei rischi per i più piccoli: «Poche decine di bambini hanno perso la vita e non tutti avevano patologie concomitanti che giustificassero una malattia grave». Per il generale Figliuolo, «con l'attuale platea di over 60 e considerando anche i richiami per Johnson & Johnson, ci aspettiamo un picco di terze dosi tra dicembre e febbraio e siamo in grado di assorbirlo con l'attuale organizzazione».

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