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Pfizer-gate, le accuse della gola profonda del laboratorio. "Errori e ritardi" spuntano foto e audio rubati

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Una gola profonda fa scoppiare lo Pfizergate, le accuse rivolte a un gruppo di ricerca che avrebbe falsificato i dati relativi al vaccino anti-Covid dell'azienda americana. Nel mirino è finito il gruppo di ricerca Ventavia, tra quelli incaricati da Pfizerdi valutare l’efficacia del vaccino.

A far emergere il caso un articolo del British Medical Journal a firma del  giornalista investigativo Paul D. Thacker, che riporta le accuse di una direttrice regionale della Ventavia Research Group, questo il laboratorio finito al centro dello scandalo che riguarda anche la valutazione degli effetti collaterali, i cosiddetti "eventi avversi", del siero contro il coronavirus.

 

La ricercatrice Brook Jackson, ha affermato che il laboratorio avrebbe "impiegato addetti ai vaccini non adeguatamente addestrati" e sarebbe stata "lenta nel seguire gli eventi avversi segnalati nella sperimentazione di fase 3". Il personale che conduceva i controlli di qualità, afferma, era "sopraffatto dalla mole dei problemi che trovava". Dopo aver ripetutamente notificato a Ventavia questi problemi, la direttrice regionale ha inviato una denuncia via e-mail alla US Food and Drug Administration (FDA).

Per tutta risposta, Ventavia l’ha licenziata lo stesso giorno. La contromossa della direttrice è stata quella di far uscire le informazioni fornendo al BMJ decine di documenti interni dell’azienda, foto, registrazioni audio e mail.

 

La Jackson ha anche dichiarato alla rivista che, durante le due settimane in cui è stata impiegata a Ventavia (si parla del settembre 2020), ha provveduto a informare "ripetutamente" i suoi superiori "della cattiva gestione del laboratorio, dei problemi di sicurezza dei pazienti e di integrità dei dati".

La "pistola fumante" della denuncia è rappresentata da una foto che mostra aghi scartati in un sacchetto di plastica per il rischio biologico invece di una scatola apposita di contenitori per oggetti taglienti. Un’altra prova fotografica riguarda i materiali di imballaggio del vaccino con i numeri di identificazione dei pazienti che partecipavano alla sperimentazione in bella vista. 

La donna ha anche registrato una riunione a cui ha partecipato insieme a due direttori di Ventavia. Uno di questi direbbe  che l’azienda "non era in grado di quantificare i tipi e il numero di errori che trovava quando esaminava i documenti di prova per il controllo qualità".

 

Tuttavia, resta da valutare la portata delle distorsioni che sarebbero avvenute nell'ambito dello studio. "Quello che è stato denunciato al Bmj non è lo scandalo del secolo, è la testimonianza di superficialità e poca accortezza in piccole procedure. Non creiamo panico e insicurezza" ha detto  all’Adnkronos Salute Aureliano Stingi, ricercatore in Biologia molecolare e Oncologia genetica e ’fact checker’ contro le fake news dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms). "Se ci sono errori in un trial clinico vanno denunciati e perseguiti ma attenzione - avverte - anche a non enfatizzare cose che non inficiano la sicurezza del vaccino anti-Covid Pfizer. Sicurezza ed efficacia sono testimoniate dall’Fda, da enormi studi e dalla vita reale, visto anche che il vaccino è stato somministrato a miliardi di persone". 

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