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L'aria che tira, la profezia Sileri, ecco chi sarà colpito dalle nuove ondate

Giorgia Peretti
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Pierpaolo Sileri mette ordine al caos su terza dose, green pass e lockdown a “L’aria che tira”. Il sottosegretario alla Salute è ospite nel talk show mattutino di La 7, sotto la conduzione di Myrta Merlino, mercoledì 3 novembre.

 

Al vaglio l’aumento dei contagi, dati che stanno risalendo ma che in Italia non devono preoccupare grazie alla certificazione verde: “Risalita fisiologica che segue un’ondata nel Nord Europa che però in Italia verrà ben controllata grazie al green pass. Non dico grazie alla vaccinazione ma grazie alla doppia veste delle misura: vaccinazioni e diagnostica”. 

Nessuna restrizione per alcune zone del paese, né tantomeno plausibile l’ipotesi di lockdown mirati a coloro che non si sono sottoposti alla vaccinazione. Sileri chiarisce: “la circolazione aumenterà ma gli ospedali non sono sovraccarichi. Il mio appello è per quelli non vaccinati però, perché queste ondate che ci saranno nelle prossime settimane saranno prevalentemente riservate a coloro che non sono vaccinati. È un peccato sprecare un’occasione per sfuggire al ricovero”.

 

Poi la risposta alla provocazione lanciata da Guido Rasi, consulente del generale Figliuolo, “lockdown per i non vaccinati” seguendo il modello austriaco. “Abbiamo il green pass è il mezzo per evitare il lockdown e questo ha anche la diagnostica non ha soltanto i vaccinati”, chiosa tranchant.

 

Sulla querelle in merito alla durata del certificato verde fa sapere: “non c’è nessuna discrasia. L’effetto della vaccinazione dosabile con gli anticorpi tende a ridursi dopo 6 mesi ma non significa che non sei più immune. C’è un’immunità che non è dosabile con gli anticorpi che è quella di memoria. Per chi si infetta e chi fa il vaccino l’immunità dura circa un anno”.

Infine, la faida che spacca la scienza attorno alla durata della validità del vaccino monodose Johnson&Johnson. Il sottosegretario sottolinea: “J&J è efficace e valido oltre i sei mesi sarà possibile il richiamo della seconda dose. Non è vero che chi ha fatto Johnson oggi è a rischio. Conviene comunque fare un richiamo per migliore l’immunità”.

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