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L'aria che tira, l'incredibile difesa della no green pass di Novara fa infuriare Myrta Merlino

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"A vedere le associazioni con la Shoah è stato il giornalista" Dialogo tra sordi a L'aria che tira tra, la trasmissione condotta martedì 2 novembre da Myrta Merlino. In collegamento c'è Giusy Pace, l'infermiera che ha organizzato la manifestazione contro il green pass a Novara in cui gli attivisti hanno sfilato mascherati da deportati nei campi di concentramento. Il corteo, raccontato da La Stampa,  ha provocato violente polemiche. 

 

Innanzitutto l'infermiera e sindacalista protesta perché vuole essere chiamata in causa come presidente dell'associazione che ha organizzato la protesta. Dopo un lungo e piuttosto inconcludente preambolo, si arriva al punto: perché avete scelto di paragonarvi agli ebrei sterminati nei campi di concentramento, è la domanda della conduttrice. "Il green pass colpisce i diritti dell'uomo, abbiamo usato il simbolo per portare le persone a un ragionamento" dice la Pace che accusa la stampa "qualunquista": "L'intenzione di paragonare l'iniziativa" ai campi di concentramento" è stata del giornalista della Stampa che neanche si è confrontato con noi", è la curiosa difesa della sindacalista che paragona il certificato verde che attesta l'avvenuta vaccinazione "con la tessera del pane" del fascismo. 

 

Perché "il green pass vuole portare all'obbligo del vaccino" e lede i "diritti umani" è la teoria dell'attivista.  "Ma che c'entra con la Shoah e le pettorine a strisce, sta parlando da mezz'ora e non riesco a capire" sbotta la Merlino. 

La manifestazione di Novara ha provocato reazioni rabbiose, non solo da parte di ebrei. La rifarebbe quella scelta, chiede allora la conduttrice. La Pace risponde che ha visto "fiume d'odio sui giornali" contro di lei e la sua associazione. "Ma quale fiume d'odio, ma dove sta questo odio... Ha sentito le comunità ebraiche che protestano?" attacca la conduttrice con l'interlocutrice che ribatte: "Anche lì ci sono spaccature". "Ma quali, tutti condannano la manifestazione!" chiosa Myrta. 

 

Insomma, non si va oltre il muro contro muro. La rifarebbe o no questa manifestazione? "Sto valutando azioni legali conto Carlo Bologna", il giornalista della Stampa che ha tirato fuori la vicenda. "La domanda è, quel giornalista rifarebbe quell'articolo?" chiede poi la donna, e la domanda cade, ovviamente, nel vuoto.

La signora, come detto, è infermiera e sindacalista ma "non ho mai contagiato nessuno in corsia", rivendica. Poi è il turno di Marco Damilano: "Fa un comizio da mezz'ora, vuole rettificare pure le notizie vere come quella che è una infermiera. Dice cose in contrasto con la sua missione, visto che la sua associazione promuove sulla carta la salute" sbotta il direttore de L'espresso. 

Il botta e risposta va avanti senza che nessuno faccia un passo verso l'interlocutore, lo stallo e totale. "Il suo diritto di manifestare finisce dove inizia il mio di non ammalarme", chiosa infine la Merlino. "Va benissimo" replica la Pace che minaccia di chiudere il collegamento. 

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