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Giorgio Palù (Aifa e Cts), ecco quando arriva la terza dose di vaccino per tutti: "Dati inconfutabili"

Giorgia Peretti
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Un Giorgio Palù ottimista interviene negli studi de L’Aria che tira, venerdì 29 ottobre. Il microbiologo presidente dell’Agenzia italiana del farmaco Aifa e componente del Comitato tecnico scientifico per l’emergenza coronavirus è ospite del talk show di La 7, condotto da Myrta Merlino per illustrare la strada del paese verso la somministrazione della terza dose.

 

Lo sguardo ottimista di Palù si deve alla percentuale di immunizzati: “+82/83% di vaccinati. La circolazione del virus nei paesi con alti tassi di vaccinazione si è ridotta. Anche se in questi giorni c'è in alcune regioni d’Europa del nord Germania, Austria, i paesi dell'est una ricrescita, anche in alcune regioni italiane”. I contagi sono in leggero aumento ma questo, sottolinea Palù “ha a che fare anche con la stagione invernale dove c'è una maggior diffusione di tutti i virus respiratori. Però direi che siamo preparati e l’Italia, in questo momento, sta dando il buon esempio non solo con il certificato verde ma anche con la possibilità di adire rapidamente alla terza dose”. 

 

La dose booster sarà progressivamente necessaria per tutta la popolazione, i dati sono “inconfutabili, l'immunità come è anche normale sta venendo meno nel tempo e d'altronde avere una terza dose non è né più né meno che riprodurre quello che normalmente facciamo con quasi tutti i vaccini”. La notizia confortante che sembra emergere dalle evidenze scientifiche è che “anche con un vaccino basato sul virus la cui circolazione è quella più di due anni fa, abbiamo una copertura nei confronti di tutte le varianti anche quelle più immuno-evasive”. 

 

Poi preannuncia i tempi per la somministrazione per le fasce subito dopo quelle degli anziani e fragili: “secondo me si andrà gradatamente a scendere dai sessantenni quindi cinquantenni, quarantenni, trentenni. La valutazione dei vaccini si fa in base al rischio beneficio quindi le persone che rischiano meno sono le più giovani quindi cominciamo dai più anziani e seguiamo lo stesso approccio che si è seguito per il calendario vaccinale. Quindi tra un mese o due si arriverà alla somministrazione per i cinquantenni”. 

Infine, sull’ipotesi di un abbandono del green pass, Palù fa sapere: “Guardiamo alla sostanza anziché alla forma. La pandemia ha causato centinaia di migliaia di morti, dipende da quando ci libereremo del virus. Che problema c’è ad avere un certificato vaccinale?”.

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