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Niente green pass ai seggi elettorali: dal Viminale la svolta per le elezioni

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Nessun obbligo di green pass per i membri dei seggi elettorali ai ballottaggi che si terranno il 17 e 18 ottobre. È quanto stabilisce una circolare del Viminale che stabilisce che «per i componenti degli uffici elettorali di sezione ’ordinari' e per i rappresentanti di lista accreditati non occorre il possesso della ’certificazione verde Covid-19’; e ciò assicurerà, nei prossimi turni elettorali, la continuità delle funzioni svolte da parte dei predetti». Né i presidenti di seggio né gli scrutatori né i rappresentanti di lista saranno quindi tenuti ad esibire il green pass mentre «resta fermo l’obbligo del possesso» della certificazione per i componenti dai «seggi istituiti presso strutture sanitarie aventi reparti Covid-19 o destinati alla raccolta del voto degli elettori in trattamento domiciliare/quarantena/isolamento fiduciario per Covid-19» o presso le Rsa.

 

 

La prefettura di Roma aveva già da giorni posto la questione e organizzato una serie di incontri per valutare cosa fare, dopo l’entrata in vigore dell’obbligo del green pass a partire dal 15 ottobre. Il prefetto Matteo Piantedosi ha incontrato il comune di Roma per verificare come e se applicare la normativa sul green pass o mantenere il protocollo sanitario valido per il primo turno, tendendo per questa seconda opzione. Oggi la conferma dell’orientamento della prefettura di Roma è arrivata dalla circolare del ministero dell’Interno, che stabilisce che non si applicherà il green pass a nessuno. La prefettura di Roma ha già diramato la comunicazione a tutti i comuni interessati dal voto.

 

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