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Green pass, la protesta non blocca l'Italia: migliaia in presidio al porto di Trieste e a Genova

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In migliaia protestano sparsi nei presidi in tutta Italia contro il Green pass obbligatorio ma l'Italia non si ferma. Venerdì 15 ottobre è un giorno ad altissima tensione: la protesta no Green pass scoppia a Trieste, Torino, Genova, Firenze e Milano senza che avvengano blocchi per il Paese ma con momenti di tensione durante le manifestazioni. Non si svolge un corteo unico: vanno in scena una serie di iniziative diffuse sul territorio davanti ai luoghi di lavoro dove, a partire da oggi, chi è senza certificato verde non può entrare.

"Lo Stato italiano ha fatto un'istigazione alla violenza. Sappiamo che anche a Genova i portuali hanno bloccato il porto: grazie agli amici genovesi, agli amici triestini, a chi è qui. Stiamo cercando di costituire un coordinamento nazionale dei portuali". Lo ha detto il portavoce del Coordinamento lavoratori portuali di Trieste (Clpt), Stefano Puzzer, parlando ai partecipanti alla protesta del Clpt contro l'obbligo del green pass per l'accesso al lavoro in corso da stamattina al molo 4 del Porto di Trieste. "Siamo in 400 portuali - ha aggiunto Puzzer - qui oggi. Per due anni abbiamo lavorato in condizioni in cui era rispettato il 10% del protocollo sanitario: l'unica che si è interessata a noi è stata l'Autorita portuale. Per tutta risposta cosa ci è stato detto? Se non avete il green pass non potete lavorare". Puzzer ha ribadito di essere "vaccinato" affermando anche che "nella Costituzione c'è scritto che ogni cittadino ha il diritto di lavorare" e che "leggi europee dicono che non ci possono essere discriminazioni per il vaccino". "Crediamo nella Costituzione italiana e, cosa ancora più importante, crediamo nella libertà di scelta".

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